A circa una settimana dalla notizia del sequestro dei beni personali dei soci DEIULEMAR, abbiamo intervistato l’avv. Cardella che oltre ad essere Presidente dell’Unione dei consumatori di Torre del Greco è anche membro del Comitato dei creditori con funzione dell’area informativa e comunicativa.
Avvocato come va?
Sono tantissime le telefonate che giungono ormai nel mio studio per chiedere chiarimenti a riguardo, diverse persone, addirittura, hanno pianto per telefono; altre, invece, mi hanno esortato a manifestare le mie sensazioni sul blog’ esordisce l’avvocato Cardella.
Può spiegarci avvocato come avete condotto l’operazione per raggiungere il risultato di un sequestro di un miliardo e duecentocinquanta milioni di euro?
Premetto che il risultato ottenuto settimana scorsa è sicuramente importante e premia un duro lavoro che da mesi stiamo portando avanti con la Curatela e il Giudice delegato Palescandolo.
Un risultato a cui abbiamo mirato sin dall’inizio del procedimento fallimentare (personalmente già nelle conclusioni dell’atto di insinuazione al passivo ho chiesto l’estensione del fallimento ai soci e alle società, anche occulte, ai sensi dell’art. 147 LF) previo riconoscimento della società di fatto che i soci hanno posto in essere. La società di fatto è sottoposta alla stessa normativa delle società di persone e dunque prevede una responsabilità illimitata e solidale per gli atti sia della società che dei singoli soci. Ciò ha consentito al giudice fallimentare di emettere un’ordinanza di sequestro conservativo sui beni personali di tutti i soci. In una parola abbiamo fatto in modo che venisse dichiarato il fallimento personale di ogni singolo socio. I beni immobili, mobili, società immobiliari e trust che sono stati individuati anche grazie all’aiuto di una società di 007 nominati dalla Curatela e dal Giudice Delegato. In una parola adesso i beni sono tanti, tutti quelli riferibili alla galassia DEIULEMAR
Possiamo stare più tranquilli adesso?
Tranquilli è troppo, tale risultato, non deve generare pericolosi entusiasmi che potrebbero far abbassare la guardia.
Il cammino è ancora lungo anche se, adesso certamente più agevole da percorrere.
Sono convinto ancor di più che alla fine trionferemo ma, da sportivo, sono abituato ad attendere il triplice fischio prima di decretare la vittoria.
L’auspicio è che il risultato odierno possa, finalmente, trasmettere fiducia agli obbligazionisti nel lavoro di tutti coloro che, oramai da un anno, si stanno prodigando per tutelare gli interessi di 13000 famiglie truffate.
Tante critiche sono state sollevate, in qualche caso legittime e costruttive, in tanti altri ingiustificate.
Troppo volte i legali sono stati accusati di non fare i passi giusti o di non fare azioni mirate o, addirittura, sollecitati ad azioni (sequestri) che avrebbero comportato unicamente ulteriori spese per gli obbligazionisti.
Ebbene, sotto tale aspetto, il risultato cui siamo giunti assume ancora più importanza, poiché il lavoro svolto ha consentito di ottenere tali provvedimenti senza alcun costo a carico dei singoli risparmiatori, i quali vanno ad aggiungersi a coloro che in precedenza avevano ottenuto sequestri, sostenendo spese, con la garanzia di essere trattati allo stesso modo.
Continuiamo sulla strada intrapresa, quindi, senza mai fermarci e senza mai smettere di credere che il traguardo potrà essere raggiunto. Intanto anche i Curatori fallimentari hanno dichiarato che si costituirà parte civile per i reati finanziari, fermo restando per ogni singolo obbligazionista la costituzione di parte civile personale per raccolta abusiva del risparmio e danni morali. Attendiamo con pazienza le prossime scadenze, a breve la Cassazione si pronuncerà sul ricorso presentato dalla Procura di Torre Annunziata contro il provvedimento di ricusazione del processo penale, se il processo penale ritorna a T.A. è chiaro che possono aprirsi ancora nuovi scenari, il lavoro che la Gdf e gli inquirenti hanno fatto e stanno facendo sicuramente raggiungerà obiettivi positivi. Restiamo tuttavia con i piedi per terra, teniamo sempre presente che alle nostre azioni corrispondo delle contro-azioni della controparte, per cui fino alla sentenza passata in giudicato meglio essere cauti.
Assunta Esposito