BACOLI. Tra le macerie c’è anche un orologio che segna le 11 e 40 minuti: è l’ora che sancisce la fine di ventuno lunghissimi anni di degrado ed emarginazione. Una pagina triste della storia di Bacoli, segnata dalla tragedia del 2 gennaio del 1992 quando tre bambini morirono nel rogo di una roulotte nel campo di Torre Cappella, si è finalmente chiusa questa mattina, con l’abbattimento di cinque container in via Spiaggia Romana e in via Alessandro Dumas, dove cinque nuclei familiari avevano trovato sistemazione. «Il comune in tutti questi anni attraverso i propri Servizi Sociali si è attivato mettendo in atto ogni intervento possibile – spiega il Sindaco di Bacoli Ermanno Schiano – Ma tutto ciò non è bastato. Il disagio abitativo ha condizionato una reale emancipazione di queste persone. Oggi finalmente dopo 20 anni sono arrivate le ruspe “buone”, che hanno messo fino ad una insopportabile e vergognosa situazione di degrado per l’intera città». Nel corso degli anni infatti la situazione igienico-sanitaria nei campi container era andata progressivamente peggiorando con un evidente degrado socio-ambientale. Le strutture abitative presentavano tagli e feritoie nelle lamiere lacerate, che lasciavano infiltrare pioggia, vento, umidità, topi e insetti vari, provenienti dalle terre circostanti abbandonate. La struttura interna dei monoblocchi abitativi era notevolmente danneggiata con i pavimenti squarciati e i servizi igienici diventati inagibili. Una condizione di invivibilità che ha conosciuto l’epilogo con l’assegnazione da parte del comune di Bacoli di cinque piccoli appartamenti allocati nei 101 alloggi, recuperati da spazi non più utilizzati dell’ex scuola media “Antonio Gramsci” ed assegnati ad un fitto agevolato alle cinque famiglie. Comunicato stampa. FOTO ANTONIO IMPARATO
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