Dopo la protesta dei lavoratori di Eavbus, svoltasi al Palazzo della Regione Campania, dove ci sarebbero state assicurazioni per il pagamento degli stipendi, almeno fino a dicembre 2012, i pullman, già da questa mattina, potrebbero cominciare a circolare. Purtroppo, per il futuro dell’azienda, non si hanno ancora certezze.
Se dovessero, invece, essere confermate le ipotesi di chiusura della Società di Via Nuova Agnano, oltre al gravissimo problema della mancanza degli autobus, ci sarà anche quello occupazionale, poiché in EavBus lavorano centinaia di persone di Bacoli e di Monte di Procida.
L’improvviso tracollo del trasporto pubblico locale è soprattutto il fallimento politico. Sia della Giunta Caldoro che delle amministrazioni territoriali di Bacoli e di Monte di Procida.
Queste ultime ree di non aver affiancato e sostenuto il diritto alla mobilità dei propri cittadini. Per quanto concerne la Giunta regionale essa merita un discorso a parte.
Eav bus nasce il 15 aprile del 2008, con l’assunzione dei dipendenti delle Autolinee Schiano di Monte di Procida. Il Primo maggio dello stesso anno vengono assunti i lavoratori del ramo gomma di Sepsa, Circumvesuviana e Metrocampania Nordest. Più tardi i dipendenti di Asm di Castellammare, Pegaso di Ischia , Izzo e Tinessa di Benevento e Vesuviana Mobilità di Napoli Sud.
La nuova società viene affidata a Silvano Cavaliere, un ingegnere emiliano di ottime qualità manageriali, che si circonda di uno staff maiuscolo: tecnici dotati di esperienza e di provate capacità professionali.
Con l’arrivo del nuovo assessore regionale Vetrella, la scena cambia: si passa dai tecnici ai politici, dalla qualità alla pochezza. Viene, subito, liquidato l’ingegnere Cavaliere ed al suo posto subentra un certo Roberto Pepe. Il primo atto del nuovo amministratore sarà quello di sostituire il management (quello che aveva creato e guidato fino a quel momento la Società di trasporto), con un pool di persone di scarsa esperienza. I risultati non tarderanno a farsi sentire: corse tagliate, mezzi fermi per mancanza di pezzi di ricambio, caos nella gestione del personale; mancanza di liquidità. Collasso economico.
I lavoratori del settore e i pendolari parlano chiaro, additando Vetrella – Caldoro – De Siano del PDL (quest’ultimo consigliere regionale di maggioranza e Presidente della IV Commissione trasporti) quali responsabili del fallimento del trasporto pubblico locale e di avere condotto Eavbus al tracollo. “Essi hanno sulla propria coscienza – afferma il sindacato autonomo Cisal – la responsabilità di avere cancellato il trasporto pubblico nei comuni toccati da Eavbus (un bacino vastissimo compreso fra le provincie di Napoli, Avellino e Benevento). E di migliaia di licenziamenti.”
Complici anche la politica locale tutta, per il mutismo e la latitanza sulla questione, che ha pesantemente influito sul l’acutizzarsi della crisi del trasporto pubblico locale.
geppo