E ora scopriamo che la scrittura del “software” che fa girare la Guida Ristoranti 2013 del Gambero Rosso è incompleta e i programmatori stanno lavorando ad un “aggiornamento” per renderlo corretto. La metafora informatica calza a pennello per descrivere un “errore di sistema” che danneggia l’immagine della pizza napoletana (ma non il gusto). Giancarlo Perrotta, uno dei due curatori di origini napoletane della guida, intervenuto a “Uno Mattina”, si è sostanzialmente scusato e ha chiesto pazienza per l’errore.
«Non c’è dubbio che la migliore pizza sia a Napoli – ha detto Perrotta. Noi sulle pizzerie, lo riconosciamo, non siamo ancora così esperti come lo siamo sui ristoranti e le trattorie. La nostra guida recensisce 2015 esercizi, di questi solo 26 sono pizzerie e abbiamo iniziato solo quest’anno. Quindi chiediamo un pochettino di tempo perché vogliamo essere presenti sulla città di Napoli».
Perrotta, come il gambero, fa un passo indietro e ammette di aver valutato senza sufficiente competenza e senza aver ben sondato la piazza napoletana. E questo la dice lunga su una valutazione effettuata sulla base di “diversi criteri” che non hanno troppo a che fare con la qualità e la meritocrazia. L’esperto gastronomo chiude la sua pubblica ammenda allargando le braccia in segno di resa ad una reazione napoletana evidentemente non preventivata. Una leggerezza, perchè la tradizione plurisecolare e la storia non si aggiornano ma si tramandano. Di fronte a lui la piemontese Elisa Isoardi che,da par suo, “scherza” con il napoletano Franco Di Mare.
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