TORRE DEL GRECO –
«Il fallimento della Deiulemar Shipping mette a rischio il futuro di 33 lavoratori e di circa 450 marittimi: c’è bisogno dell’intervento di tutte le istituzioni per evitare un vero e proprio tracollo occupazionale a Torre del Greco». E’ l’appello lanciato dai dipendenti amministrativi della Deiulemar Shipping al premier Mario Monti, ai principali ministri del governo italiano, al presidente della Regione Campania, al presidente della Provincia di Napoli e al sindaco Gennaro Malinconico: una lettera aperta in cui i lavoratori della «sorella minore» del colosso economico di via Tironi riassumono il calvario vissuto all’ombra del Vesuvio a partire dal mese di gennaio del 2012, chiedendo di individuare «una valida alternativa alla cessazione dell’attività».
Uno spettro che si agita sulla sede di via Marconi dal momento della presentazione dell’istanza di fallimento che potrebbe portare al licenziamento di circa 500 lavoratori, travolti dallo stesso incubo che accomuna 13.000 famiglie di investitori: «In larga parte dei casi – spiegano i firmatari della missiva – i dipendenti amministrativi sono pure obbligazionisti della compagnia di navigazione. Con il fallimento della Shipping si ritroverebbero a perdere non solo i propri risparmi, ma pure il lavoro».
Un dramma nel dramma per una società armatoriale che – nata nel 2005 – in un solo triennio era arrivata a raggiungere un fatturato di 750 milioni di euro, incassando nel 2008 un riconoscimento a livello europeo per l’eccellenza gestionale-ambientale e nel 2010 il premio Lloyds List Italian Shipping Awards come primo operatore di trasporto di carichi secchi in Italia. Una «eccellenza» spazzata via dall’inchiesta giudiziaria che ha svelato i guai della Deiulemar compagnia di navigazione, convincendo l’ex amministratore unico Elio Spagnuolo e il legale Astolfo Di Amato a lavorare prima per una proposta di concordato liquidatorio preventivo e a presentare poi – all’indomani dell’ulteriore sequestro di due navi, intitolate rispettivamente allo storico capitano Michele Iuliano e a Filomena Lembo – istanza di fallimento al tribunale di Torre Annunziata.
Una richiesta che dovrebbe essere accolta a breve, aprendo la strada alla chiusura della Deiulemar Shipping con il conseguente licenziamento del personale e la vendita delle navi: un’ipotesi che significherebbe crisi totale per la città del corallo e non garantirebbe – alla luce dell’attuale situazione dei mercati – un’adeguata valutazione della flotta . «Siamo certi di avere – si legge nella lettera inviata al presidente del consiglio dei ministri Mario Monti – tutte le competenze professionali per proseguire l’attività e siamo convinti che un’eventuale chiusura della Deiulemar Shipping produrrebbe un danno enorme all’intera economia italiana. E’ necessario, dunque, individuare una soluzione alternativa alla cessazione dell’attività e alla vendita delle navi anche alla luce del fatto che un’immediata liquidazione degli assets in questo particolare momento potrebbe essere un danno per gli stessi creditori».
fonte www.metropolisweb.it