Installazione di antenne di telefonia mobile sul territorio, se n’è discusso in Consiglio
Durante la scorsa seduta di Consiglio Comunale svoltasi presso la “Sala Quandel” del Municipio, il parlamentino civico ha affrontato la questione relativa alle “antenne di telefonia mobile installate nel territorio di Monte di Procida”. Tema, quest’ultimo, portato all’attenzione dei presenti da Teresa Coppola, consigliere di “Svolta Popolare” e preceduto, come da prassi, da un’interrogazione a firma del partito d’opposizione con la quale si chiedeva se il sindaco Francesco Paolo Iannuzzi e la sua Giunta fossero intenzionati al rilascio di autorizzazioni per eventuali installazioni. “I cittadini sono soggetti a bombardamenti di onde elettromagnetiche – ha dichiarato la “quota rosa” in seno alla minoranza – e ciò ingenera timori nella popolazione. Vari studi hanno evidenziato una forte relazione tra queste e patologie oncologiche e malattie neurovegetative in età adulta. Nel riconoscere che taluni servizi, quali quelli di telefonia, sono visti come servizi di pubblica utilità che non possono essere negati, chiediamo che ci si attivi per l’adozione di un regolamento che disciplini la materia al fine di evitare problematiche legate alla salute del cittadino e scongiurare azioni risarcitorie a danno del Comune”. La pronta risposta giunge da Andrea Scotto Lavina, consigliere con delega all’Arredo Urbano e alle Energie Rinnovabili. “Il problema è reale e l’aspetto più complesso riguarda proprio la salute del cittadino, atteso che le onde elettromagnetiche provengono da ogni parte, non solo dai telefonini. Un unico impianto radio base, per coprire tutta la distanza territoriale deve sprigionare maggiore potenza di quanta sarebbe invece necessaria per piccole antenne e pertanto con maggior rischio per la salute pubblica”. Già la precedente Giunta guidata dall’allora sindaco Pippo Coppola, istituì, sul tema, un’apposita Commissione che, attraverso la consultazione di esperti ed Enti ad esso preposti mise in atto una serie di interventi volti alla salvaguardia del territorio e della salute pubblica. “L’Amministrazione dell’epoca fece rimuovere delle apparecchiature perché non conformi urbanisticamente – ricorda Giuseppe Pugliese, capogruppo di Svolta – ma, l’Arpac (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania), fece dei controlli con la stessa perizia e solerzia con le quali esegue analisi sulle acque di balneazione. Tuttavia, ci fu un professionista incaricato il quale attestò che i valori delle emissioni erano superiori ai limiti consentiti”. A breve, il Consiglio Comunale tutto potrebbe quindi prendere in considerazione la possibilità di istituire un regolamento per fissare una soglia prudenziale per tutte le antenne sul territorio ed anche per non esporre il Comune ad un eventuale contenzioso, così come richiesto dal consigliere Pugliese.
Melania Scotto
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