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21 giugno, Il giorno della scomparsa del calcio a Monte di Procida

Il giorno della scomparsa del calcio a Monte di Procida è arrivato. Domani, 21 giugno, ci sarà il trasferimento del titolo dalla società flegrea al Forio. Non c’stato nessun colpo di coda, né dall’amministrazione né dagli imprenditori locali per cercare di evitare la scomparsa di una società di cui si parla solo bene nel mondo del pallone non solo per i risultati sportivi ma anche per aver svolto sempre senza scopo di lucro attività per i ragazzini mettendo su un’ottima scuola calcio con più di cento iscritti.
Franco Marasco, presidente del club montese, non ha voglia di parlare e delega a farlo chi ha preparato gli incartamenti per il trasferimento del titolo, l segretario Pino Tammaro.
Pino allora è davvero finita?
“ Si, mi spiace dire questa cosa ma il calcio a Monte di Procida è finito. L’appello del presidente Marasco non è stato accolto e domani ci sarà il trasferimento a Forio del nostro titolo di Eccellenza, dopo che si è provveduto a completare tutta la parte burocratica. Questa la reputo una grossa sconfitta soprattutto per il Comune di Monte di Procida”.
Credi in qualche colpo di coda?
“ Assolutamente no dato che chi di dovere doveva interessarsi prima”.
Ma perché questa decisione?
“ Questa è una domanda che non dovete rivolgere a me ma al presidente”.
Riformuliamo la stessa. Secondo te perché si è arrivati a tutto ciò?
“ L’economia del paese la conosciamo tutti ma personalmente non credo che alla base vi siano problemi economici perché si poteva mettere su una squadra giovane abbassando i rimborsi spese e mantenere il titolo. Ho evinto un grosso menefreghismo e poco interesse nel far si che questa cosa non avvenisse”.
Punti il dito contro qualcuno?
“ Dico e ribadisco che questa è una grossa macchia nera che aleggerà per sempre sulla testa del comune. Faccio alcuni esempi. Il Comune di Napoli ha dato in gestione lo stadio Albricci che è una struttura invidiabile dato che ha un anello ciclabile, campi da calcio e rugby, piscina coperta e campi da tennis ad una associazione sportiva per meno di duemila euro l’anno, a Marcianise il Vincenzo Capone è stato dato in comodato d’uso gratuito alla Federazione ciclistica più a due società affiliate del Marcianise, a Monteruscello gran parte delle piscine sono date alle società sportive a titolo gratuite e questi sono alcuni casi ma potrei farvi un censimento di tutte le strutture di Italia che godono di questi privilegi. A Monte di Procida invece cosa hanno fatto? Stavolta la domanda la faccio a voi, si può indire un bando ogni due anni e quindi fare un progetto di crescita della prima squadra di calcio cittadina, si può far sparire una società cosi senza che nessuno vada incontro alla società. Queste sono i quesiti che vi pongo, i comuni sono i primi sponsor delle squadre cittadine ed invece così a Monte di Procida non è stato. La squadra di calcio stava facendo affezionare molte persone al pallone nonostante il basket resta lo sport preferito dai montesi, avranno sulla coscienza il fatto di averlo fatto sparire il calcio”.
Si evince una grossa delusione e rabbia dalle tue parole………
“ Sono deluso perché esce fuori dal calcio una famiglia perbene che ha fatto sempre calcio senza scopo di lucro al contrario di tanti altri che portano le pecore a pascolare sui campi per mangiare il formaggio a fine serata e anche perché ero convinto che i Marasco coadiuvati come si deve potevano portare Monte di Procida nel calcio nazionale. Io sono un bacolese al 101 % e ho sempre “invidiato” dei montesi il loro attaccamento alle cose proprie e la coesione tra di loro ed invece mi son o sbagliato anche a Monte di Procida non è tutto oro quello che luccica. Gli interessi sono sempre predominanti sul bene della collettività e qui parliamo di sociale. Farsi belli nel pubblicizzare grandi eventi, grandi manifestazioni che mettono in risalto e grandissima luce il comune flegreo per me ha poco valore quando le cose belle che durano di anni si fanno sparire nell’indifferenza generale”.
Grazie per la tua sincerità e concludiamo la nostra intervista con l’ultima domanda: secondo te bastava che il Comune andasse incontro alla società per evitare questa cessione del titolo?
“ Questo non lo so, ma poteva essere sicuramente un viatico importante almeno per pensarci su”
Antonio Illiano

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