Un morto e otto feriti.
Peggiora il tragico bilancio dell’attentato avvenuto questa mattina davanti l’ingresso principale dell’Istituto professionale “Francesca Laura Morvillo Falcone” a Brindisi.
Dopo aver ricevuto direttamente dal pm di turno, Milto de Nozza, la notizia della morte della prima ragazza, Melissa Bassi, sedici anni di Mesagne, abbiamo avuto la conferma dal reparto di rianimazione dell’Ospedale “Perrino” della condizione grave di una seconda studentessa. Si tratta di Veronica Capodieci, di quindici anni. Ha riportato un trauma toracico molto esteso. Intanto dalla direzione sanitaria dell’ospedale abbiamo avuto indicazioni che in sala operatoria per ridurre le ferite ci sono anche Azzurra Camarda e preoccupano le condizioni di un’altra ragazza Sabrina Ribezzo, di diciotto anni, anche se non sembrano in pericolo di vita.
Brindisi è sotto shock.
La città si è svegliata sotto l’incubo delle bombe, come avveniva vent’anni fa quando il racket e la criminalità imperavano nel capoluogo pugliese. Questa volta, alle 7.45, un’esplosione molto forte davanti ad una scuola, il professionale femminile “Francesca Morvillo Falcone” intitolata alla moglie di Giovanni Falcone morta nell’attentato a Capaci del 1992.
Il fatto è avvenuto nell’orario orario in cui gli studenti erano in attesa di entrare a scuola. L’ordigno è stato collocato in un cassonetto blu della raccolta differenziata all’esterno dell’Istituto. L’ordigno esploso, sempre secondo le prime notizie raccolte, sarebbe di notevole potenza. Il condizionale è ancora d’obbligo perché gli inquirenti non forniscono ancora notizie certe.
La scuola, che si trova a pochi metri dal tribunale, è stata transennata e non è possibile avvicinarsi. Centinaia di ragazzi sono in lacrime davanti la scuola, cercano notizie delle compagne In città, intanto, sono state evacuate tutte le scuole di ogni ordine e grado e il sindaco Mimmo Consales, appena eletto, ha dichiarato che “è solo un atto precauzionale, ma non ci sono pericoli in altre zone della città. E’ un fatto drammatico che colpisce l’intera comunità brindisina”.
Gli fa eco Mauro D’Attis, che a Consales ha conteso la carica di primo cittadino e che a Panorama.it dice che “insieme al sindaco ha già dato la piena disponibilità a fare tutto il possibile per riportare la legalità a Brindisi. davanti a tragedia di tale portata non esistono colori politici e tutti devono rialzare subito la testa”.
Ancora incerte le cause. Non si esclude la matrice mafiosa, dopo che pochi giorni fa era stata data alle fiamme l’auto del presidente dell’Antiracket a Mesagne, pochi chilometri da Brindisi e quartier generale delle famiglie più influenti della Sacra Corona Unita. Una recrudescenza della criminalità che aveva spinto il presidente della provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, e una delegazione politica del brindisino a recarsi una decina di giorni fa dal ministro Cancellieri per chiedere rinforzi sul territorio.
Oggi, tra l’altro, è atteso a Brindisi l’arrivo della “carovana antimafia” e forse l’attentato vuole essere un segnale ben preciso. Trapela anche l’idea che si possa trattare di un regolamento di conti tra clan mesagnesi e che l’ordigno volesse colpire la figlia di qualche boss locale. La notizia, al momento, non trova però conferma tra gli inquirenti.