PALERMO Le navi della legalità hanno attraccato al porto di Palermo. Il premier Monti con il ministro Cancellieri si sono recati nel giardino della memoria di Ciaculli per rendere omaggio alle vittime della strage di Capaci: “Gli apparati devono essere lontani da ogni sospetto”. La sorella del giudice nell’aula bunker dell’Ucciardone ricorda l’attentato alla scuola di Brindisi: “Uniti saremo più forti degli assassini”
A Vent’anni dalle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio a Palermo si commemorano i magistrati Giovanni Facolne e Paolo Borsellino con le loro scorte barbaramente trucidati dalla mafia. Al porto questa mattina sono arrivate le due navi della legalità partite da Napoli e Civitavecchia ribattezzate ‘Giovanni’ e ‘Paolo’ in onore dei due giudici. A bordo oltre 2.500 studenti provenienti da tutta Italia. “Caro Paolo siamo tornati per non dimenticare”, è il lungo striscione sorretto dagli studenti, dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e tra gli altri anche dal Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. “Noi cerchiamo sempre la verità – ha detto il procuratore – Non sempre è stato facile, ma oggi c’è un maggiore consapevolezza circa una battaglia che va combattuta fino in fondo. Ora ci vuole la collaborazione di tutti. Qualcuno non ha detto tutto. È il momento di farlo. Chiunque sa parli, da qualunque parte stia”.
Hanno attraccato nel porto di Palermo le due navi della legalità, ad attenderli, sotto una pioggia battente, le autorità e migliaia di studenti delle scuole di Palermo e provincia. All’aprirsi lento del portellone tanti applausi applausi, mani di cartone alzate a salutare, palloncini colorati lanciati verso il cielo e un grandissimo “Benvenuti a casa nostra”. Dalle navi al grido ‘Giovanni e Paolo’ gli studenti annunciano: “Siamo arrivati! Questo viaggio di oggi – grida uno studente da un megafono – è la dimostrazione che la scuola è viva”. Sul molo striscioni preparati dagli studenti, su uno si legge: ‘Benvenuti a casa nostra’. E tanti cori fra i quali spicca: “Palermo è nostra e non di Cosa Nostra”. “Siamo tornati per non dimenticare” recita il cartello che all’uscita del portellone della nave era sostenuto tra gli altri dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Tra le migliaia di bandiere tricolore anche Maria Falcone, sorella del giudice dal palco ha salutato e ringraziato: “Felice di vedere ogni anno sempre più partecipazione. La società civile nella consapevolezza della legalita è più avanti della politica che non ha ancora fatto piazza pulita. Oggi – ha aggiunto – dopo la stagione delle stragi c’è una nuova stagione perchè tutto è cambiato”. Ad aprire il corteo una barca a vela interamente realizzata dall’istituto Nautico di Palermo e dedicata a Francesca Morvillo. Sulle navi le gigantografie di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
Gli studenti in corteo si sono poi spostati all’aula bunker dell’Ucciardone per il confronto istituzionale con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti. Gli altri ragazzi, invece, sono andati in diverse piazze simbolo della città, dove sono stati allestiti ‘villaggi della legalità’. Dopo la cerimonia di benvenuto i ragazzi si sono divisi: mille si sono recati verso l’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo per assistere al momento istituzionale della manifestazione, mentre gli altri hanno raggiunto luoghi simbolo della città (Piazza Magione, Parco Ninni Cassarà).
Prima di lasciare il Giardino della Memoria di Ciaculli e dirigersi nell’aula bunker dell’Ucciardone, il premier Mario Monti ha scoperto una lapide di marmo nera con impressi i nomi di oltre 200 vittime della mafia.
Durante il suo intervento nell’aula bunker dell’Ucciardone, Maria Falcone si è rivolta soprattutto ai ragazzi di Brindisi giunti a Palermo con una delle navi della legalità: “Non dobbiamo permettere alla violenza di uccidere i vostri e i nostri sogni”. Nelle date da ricordare, ha sottolineato la sorella del magistrato, bisogna aggiungere quella del 19 maggio, il giorno dell’attentato in cui è morta Melissa Bassi. “Oggi non posso che piangere – ha detto – con i familiari delle vittime. Nessuna parola può lenire il loro immenso dolore”.
Ricordando la reazione d’orgoglio di Palermo dopo l’attentato di Capaci, Maria Falcone ha lanciato un appello: “Dobbiamo essere uniti per fare capire ai vili assassini che le istituzioni sono più forti. In questi momenti non si possono dare segni di debolezza. Bisogna mettere da parte gli egoismi e identificare i colpevoli per ricostruire la civile convivenza stravolta dalla violenza”. Alla fine del suo intervento Maria Falcone ha poi ringraziato il ministro Francesco Profumo, che ha voluto coinvolgere i ragazzi in questa giornata della memoria, e il premier Mario Monti venuto a Palermo.
Nel pomeriggio partiranno i due tradizionali cortei: uno dall’Aula Bunker e l’altro da Via d’Amelio. I due cordoni si riuniranno sotto l’Albero Falcone in via Notarbartolo, dove troveranno ad attenderli Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso, e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, per celebrare insieme il momento solenne del Silenzio suonato dal trombettiere della Polizia di Stato all’orario della strage 17.58. Un altro momento di ricordo e solidarietà concluderà la giornata allo Stadio comunale “Renzo Barbera” di Palermo dove si disputerà la Partita del Cuore tra la Nazionale Cantanti e la Nazionale Magistrati in diretta su Rai Uno