Dopo il question time dell’on. Di Pietro e del sen. Formisano ci sembra doveroso chiarire a cosa serve la legge Marzano – scrive l’avv. Cardella in un comunicato ai suoi risparmiatori –
” Con questo termine si intende la procedura di amministracione straordinaria delle grandissime imprese insolventi, introdotta nel nostro ordinamento a seguito del crack Parmalat, allo scopo di disciplinare il dissesto, queste imprese devono avere almeno 500 dipendenti e 300 milioni di debiti. La Deiulemar CDN ne ha solo 33!” – La procedura, di natura amministrativa prevede l’affidamento e la gestione del piano di ristrutturazione a un commissario governativo che ha ampi poteri. Tra questi quello di predisporre un piano di ristrutturazione e proporre un concordato per chiudere la procedura. Tuttavia tale legge e procedimento non è applicabile al caso Deiulemar in quanto non esisterebbero i criteri formali per l’accesso all’applicazione della medesima.
Dicevamo che la Deiulemar CDN ha solo 33 dipendenti, almeno così risulta agli atti. Si osserva inoltre che la Legge Marzano non garantisce la restituzione immediata dei capitali investiti, piano di ristrutturazione della società non necessariamente significa restituzione del credito obbligazionario, bensì la soddisfazione dei creditori attraverso qualsiasi forma tecnica o giuridica come anche attraverso l’attribuzione ai creditori stessi di azioni o quote della società: “In una parola – esclama l’avv. Cardella con impeto – ” attraverso quella soluzione già proposta da Deiulemar e bocciata dai risparmiatori (restituzione del 52 %, di cui 12% cash, 20 % obbligazioni, 20 % azioni”. Attenzione a non generare facili entusiasmi, i politici dovrebbero prestare più attenzione al dramma che sta colpendo la città di Torre del Greco informandosi meglio, considero demagogico alimentare false speranze – conclude il Presidente dell’Unione dei consumatori di Torre.
Intanto il Comitato noideiulemar ha invitato tutti gli iscritti ad un’assemblea pubblica presso la sala parrocchiale della Chiesa di S. Maria in Pugliano a Torre Annunziata. Presenziavano l’assemblea il Presidente del Comitatonoideiulemar.altervista.org di via C. Battisti, M. Romano, l’avv F.P, Ciarletta, (civilista), A. Palomba (civilistas), A. Izzo (civilista), O. Bosco (segretario Comitato). Hanno convocato un’assemblea pubblica che è stata articolata su due giorni dato il numerio degli iscritti. Il Comitato registra milletrecento iscritti comprensivi sia di quelli che hanno dato mandato all’avv. Ciarletta che agli altri del Comitato sia di quelli che non l’hanno dato. Le uniche condizioni di accesso erano l’iscrizione al Comitato che si può fare anche on line e costa solo 5 euro, e lo status giuridico di obbligazionista.
L’accesso alle assemblee è stato scaglionato in ordine alfabetico, sono state previste due assemblee al giorno, il giorno 24 e 25 maggio: il giorno in cui è stato presentato il ricorso alla Corte d’appello avverso la sentenza di fallimento del giudice Palescandolo Presidente della sez. fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata e della di lui nomina di tre curatori fallimentari, tre dottori commerialisti: uno di Taranto, uno di Roma e uno di Milano.
Voci in città asseriscono che i Della Gatta nelle motivazioni al ricorso davanti alla Corte d’appello abbiano sottolineato al giudice l’importanza di dare una seconda possibilità agli obbligazionisti. Il Presidente del Comitato nell’Introduzione esorta gli obbligazionisti presenti a non lasciarsi ingannare da false illusioni, ” vogliamo spiegarvi lo stato delle cose per farvi capire che il fallimento è un percorso obbligato” – In questo momento la società è fallita. E’ molto importante fare la richiesta di ammissione al passivo, solo così si compone il registro dei creditori del fallito.
Dal momento in cui la società presenta ricorso, il giudice ha trenta giorni per pronunciarsi. Poichè l’udienza della procedura fallimentare è stata fissata ad ottobre dobbiamo riuscire ad essere nei tempi giuridici, quindi ci conviene prepararci al peggio. Molto probabilmente il giudice non accetterà il ricorso perchè la proposta che i soci vorrebbero fare non è molto dissimile da quella precedente. Dunque non bisogna lasciarsi distogliere dalle notizie false e tendenziose.
Al momento attuale facciamo tutti parte di un meccanismo giudiziario e dobbiamo dare all’Autorità giudiziaria l’opportunità di tutelarci. Se la procedura fallimentare continua si dovrà costituire il Comitato dei creditori, organo istituzionale previsto dalla legge fallimentare a tutela degli interessi dei creditori, in tale istituzione si colloca l’iniziativa del Comitato noideiulemar.altervista.org di raccogliere le firme di adesione di tutti gli obbligazionisti iscritti o che si vogliono iscrivere, alle candidature di cinque persone dei vari Comitati e Associazioni. Il ruolo del Comitato dei creditori nella vicenda giudiziaria è molto importante in quanto controlla il lavoro svolto dai curatori fallimentari e ha anche diritto di parola e di parere sugli atti che di volta in volta vengono predisposti.
Il comitato dei creditori diventa anche un organo di vigilanza affinchè il caso non venga chiuso frettolosamente, si potrebbero perdere dei capitali recuperabili, questo in quanto il recupero dei capitali dall’estero richiede degli atti che si chiamano rogatorie internazionali che a quanto sembra sono piuttosto lunghi. Insomma la situazione è veramente complessa e ci si deve armare di grande pazienza. La seconda parte dell’assemblea è costituita nella chiarificazione degli elementi probatori: il titolo è prova del credito, poi viene la tracciabilità bancaria a sostegno del titolo. La tracciabilità si può avere retroattiva solo per dieci anni. Le banche sono tenute a chi ne fa richiesta di dare copia degli assegni sia bancari che circolari sia di estratti conto storici da cui risultano bonifici a favore di quel soggetto debitore. Tuttavia gli avvocati rassicurano gli obbligazionisti che potranno documentare il proprio credito solo con la certificazione rilasciata dalla società asserendo che il giudice Palescandola abbia chiarito che si cercherà di utilizzare un criterio di elasticità proprio perchè si comprende il dramma umano e sociale di tutta la vicenda.
Intanto un gruppo di obbligazionisti che non vuole che la vicenda si ‘spenga’ nell’opinione pubblica, persone che già da tempo stanno prendendo contatto anche con i media televisivi per rendere più trasparende la vicenda a livello nazionale, ritenendo che il sindaco Malinconico possa impegnarsi a sensibilizzare la classe politica a prendersi cura della stessa e operare affinchè il Fondo per le vittime di frodi finanziare venga attivato attraverso l’immediata approvazione dei decreti attuativi da parte del governo ha deciso che lunedì mattina alle ore 10.00 si recherà alla casa baronale per sottoporre al Sindaco un documento di adesione a tale richiesta a nome degli obbligazionisti tutti e della città di Torre del Greco.
E’ gradita la partecipazione di quanti riconoscono che la battaglia non si gioca solo sul fronte giudiziario ma anche su quello delle relazioni e della visibilità nell’opinione pubblica nazionale. – Ci auspichiamo che lunedì ci sia anche una delegazione montese! – asseriscono gli obbligazionisti torresi.
Assunta Esposito