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Crisi Deiulemar: I Torresi ormai al limite della pazienza, tutti davanti al Tribunale a dire no al concordato preventivo

Potevano essere  circa 500 i Torresi che alle 10.30 di giovedì, si sono dati appuntamento davanti al Tribunale di Torre Annunziata per diffondere l’informazione che ormai basta, la pazienza ha un limite, bisogna passare ai fatti. Lo stesso Presidente del Tribunale, sez. civile Marmo alla delegazione che è stata accolta dal medesimo ha dichiarato che sebbene sia aperto ormai il procedimento fallimentare che vedrà la prima udienza il 18 aprile proprio a Torre Annunziata sarebbe il caso che gli obbligazionisti si muovano a presentare querela penale nei confronti della società per il danno subito.

La considerazione più esplicita del Presidente, nei giorni scorsi, era stata: “…mi meraviglia il fatto che una vicenda che sta destando tanto clamore, e che ha messo a soquadro una città intera, non abbia ancora previsto l’opportunità di inondare di denunce e querele la Procura della Repubblica…” E’ per questo motivo che gli obbligazionisti hanno organizzato una nuova manifestazione con l’intento di riunirsi davanti alle sedi istituzionali.

Il comitato  noideiulemar.altervista.org di via Cesare Battisti, 45, che ha aderito alla manifestazione, è dunque stato presente anche con i propri esperti e legali per guidare gli obbligazionisti, una cui delegazione è stata ricevuta prima dal Presidente del tribunale e poi dal Procuratore della Repubblica Marino, che verso le 12.00 ha raggiunto la sede del Tribunale di Torre Annunziata.

Tuttavia, anche l’azione penale è già in corso, proprio perchè la vicenda ha avuto il suo acme nella denuncia che la stessa Deiulemar ha fatto sulle obbligazioni irregolari,  per cui le altre querele servirebbeo a rendere più chiari e intelligibili i fatti accaduti. Sono dunque stati distribuiti fac simile della querela da poter inoltrare agli organi competenti, carabinieri, polizia ecc. ed è stato raccomandato che a questo punto è necessario ricorrere al procedimento penale.

Ormai è chiaro la società ha preso tempo e ancora ne vuole prendere, l’ultimo comunicato di ieri della Deiulemar S.p.A. infatti fissa l’assemblea dei soci al 12 aprile, e i presupposti procedurali di un concordato a breve non ci sono ancora, dichiarano gli avvocati del comitato, per cui viene smentita la notizia che a si potrebbe vedere formalizzata la proposta di concordato preventivo comunicata agli stessi obbligazionisti dall’avv. Maviglia, e dagli stessi soci Pasquale della Gatta e Leonardo Lembo ai delegati della manifestazione della scorsa settimana.

La società dal punto di vista procedurale non è ancora pronta a sostenere un concordato preventivo. Tuttavia gli obbligazionisti hanno voluto urlare alla luce del sole e davanti alla Magistratura che loro dicono di no ad un concordato truffa, che prevederebbe la sanatoria della situazione al 30 % del credito ed inoltre in azioni. Nessuno ha intenzione di diventare azionista. Nessuno ha intenzione di impegnarsi ad assumere un manager per poter gestire il patrimonio e l’attività della società, nessuno vuole vedere che una volta che il baltic index sale, e quindi migliora la situazione delle quotazioni delle azioni,  queste vengano riacquistate dalla società.

Forse l’avv. Maviglia non ha compreso che chi è obbligazionista ha una natura del tutto diversa da chi è invece un’azionista. Un obbligazionista non è uno speculatore in borsa, un obbligazione è solo una persona che vuole assicurarsi un pò di rendimento in più rispetto a quello ottenuto dalle banche o dallo Stato. Noi le azioni non le vogliamo hanno gridato gli obbligazionisti, con questa proposta ci riducono alla fame, ci sono tre generazioni che restano colpite da questa vicenda. Non potremo più assicurare il proseguimento agli studi dei nostri figli, non potremo più sposare le nostre figlie in procinto di farlo, non potremo più curare adeguatamente i nostri genitori anziani. E’ un vero disastro.

Ci sono tante buoni ragioni dunque per sollecitare l’azione penale, oltre all’accertamento della responsabilità che come ben si sa ex art. 27 Costituzione è personale. Prima di tutto chiedere di sottoporre a sequestro conservativo il patrimonio societario e personale dei soci, cosa che impedirebbe lo spostamento degli stessi in paradisi fiscali. Inoltre, un’indagine accurata e approfondita sui capitali e in profitti della società degli ultimi anni, che in questo momento non si sa dove siano finiti.

Il Presidente di noideiulemar.altervista.org infatti dichiara che non esisterebbe solo il reato di truffa e appropriazione indebita, ma ce ne sarebbero molti altri e dunque si desidera che si indaghi su tutto. Infine, dal punto di vista procedurale, il processo penale ha tempi più brevi rispetto a quello civile. Il Presidente del Comitato tuttavia consiglia di non assaltare gli organi competenti con le proprie querele, anche perchè la querela generica per truffa potrebbe offuscare invece le altre più circostanziate, per cui il consiglio è di aderire a quest’azione con calma e sangue freddo, in quanto più circostanziate sono le querele più approfondite sono le indagini.

Naturalmente, questo discorso non vale solo per quelli obbligazionisti che sono in possesso dei titoli cd. irregolari ma anche per coloro che sono in possesso di quelli regolari, in quanto anche essi hanno subito un danno da tutta questa vicenda e possono costituirsi parte civile nel procedimento penale. L’appello è dunque a tutti i risparmiatori di tutti i paesi coinvolti.

A Monte di Procida sono già 80 gli obbligazionisti che si sono rivolti all’Unione nazionale dei consumatori e dalla settimana prossima saranno convocati a gruppi per procedere in merito. Qualcuno ha affermato: ” …probabilmente non rivedrò più i miei risparmi ma, almeno voglio avere la soddisfazione di vederli in galera…“.

A tutti quegli indecisi che sperano ancora in una risposta più adeguata da parte della società, il Presidente del Comitato dice di recarsi presso le sedi o dell’Unione consumatori ( via Cimaglia 116 – Torre del Greco) o del Comitato noideiulemar.altervista.org (via C. Battisti, 45 Torre del Greco) o alla Federconsumatori (via Martiri d’Africa, 5 Torre del greco) di non attendere più ormai è tutto chiaro, c’è stata una colossale truffa a danno dei risparmiatori. E i danni non sono solo economici ma anche morali.

Assunta Esposito

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