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Giocatori della Juniores del Monte di Procida aggrediti a Ischia, arbitri incapaci, brutto week end di sport.

Monte di Procida. Ripresa degli allenamenti al Vezzuto Marasco per il Monte di Procida Cappella in vista della trasferta che vedrà i flegrei affrontare l’Atletico Nola. Umore sotto i tacchi per la squadra di mister Ambrosino che con la sconfitta con lo Stasia è precipitata al sesto posto in classifica e quindi fuori dai play off. Sconfitta maturata, però, a seguito di decisioni arbitrali scandalose che ha negato tre rigori ai padroni di casa e annullato un gol per off side inesistente. Quella con lo Stasia è la seconda sconfitta consecutiva avvenuta per macroscopici errori arbitrali dato che anche a Torrecuso l’arbitraggio aveva rasentato lo scandalo condannando i montesi alla sconfitta. Anche il più pacato delle persone come il presidente del Monte di Procida Cappella , Franco Marasco, mostra di aver perso la pazienza: “ La società che presiedo – asserisce il numero uno del sodalizio flegreo – ha sembra dimostrato di essere composta da persone perbene premettendo la correttezza , il perbenismo e il rispetto verso tutti, al risultato in campo. Lo dimostra le Coppe Discipline vinte e il premio “ Sorriso e Lealtà” che facciamo tutte le domeniche in casa. Da un po’ di tempo gli arbitri ci stanno tartassando, si verificano situazioni in cui non posso non pensare alla malafede perché se non ci fosse quest’ultima ci sarebbe la totale incapacità di arbitrare da parte di questi signori. Sono stanco, al pari degli altri componenti della mia società, pretendiamo rispetto ed equità e non credo che per ottenerli la soluzione migliore sarebbe quella di fare confusione o minacciare gli arbitri e gli avversari. Sono modi che non ci appartengono e che non ci sogniamo nemmeno di fare ma essere perbene non significa essere fessi ”.

Altro episodio che rende ancora più amaro il week end montese è stata l’aggressione subita dai componenti della juniores a Forio in occasione della terza segnatura della squadra di Noviello in terra isolana: “ I ragazzi hanno dovuto raggiungere il traghetto scortati dai carabinieri dopo che tre di loro sono stati menati e un altro calciatore ha perso un dente in seguito ad una bandierina spaccatagli in testa. Questo è un mondo che non mi appartiene, questi episodi mi fanno male. Se chi gestisce e ci governa, calcisticamente parlando, ha deciso che il perbenismo non deve appartenere a questo mondo del calcio, allora c’è lo devono dire perché se prima era una lontana ipotesi, ora sta diventando concreta realtà quella di chiudere bottega e quindi lasciare il calcio. Lo ribadisco, il risultato calcistico mi interessa relativamente,ma se vengono a mancare i reali principi dello sport, allora è meglio stare a casa la domenica. Portare dei ragazzi a giocare, alcuni nemmeno maggiorenni, e rischiare di non riportarli integri a casa è una cosa che non voglio minimamente pensare, questo non è sport, è follia. Manca un mese e mezzo alla fine della stagione agonistica, mi piacerebbe continuare a fare sacrifici per la mia squadra e per tenere accesa la passione forte che nutro per il calcio e Monte di Procida ma se mi accorgerò che il marcio di questo mondo è irreparabile e che non si farà nulla per guarirlo, allora sarà meglio dedicarsi a qualcosa che dia più soddisfazioni dal punto di vista umano”.

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