ALESSANDRO SIANI ‘SONO IN ZONA’, dal 3 aprile in replica a teatro Augusteo.
Alessandro Siani e’ il personaggio del momento, cinema,teatro e televisione l’hanno reso molto popolare, spesso l’abbiamo visto anche dalle nostre parti,in qualce localino sul molo di Torregaveta, ha girato scene del film LA SECONDA VOLTA NON SI SCORDA MAI con la Canalis al NABILAH di Torregaveta, e una volta ad Acquamorta durante una Sagra del Mare di qualche anno fa mentre saliva a piedi dopo essere arrivato in barca da Ischia. “Stiamo lavorando” per portarlo ai microfoni di www.montediprocida.com, ma ora godiamoci questa bella recensione della nostra inviata a Roma VERONICA MEDDI.
In realtà lui è Alessandro Esposito e nel cognome si connota la sua completa napoletanità.
Assume poi il nome d’arte Alessandro Siani, in un periodo in cui alle cronache nazionali continuava a fare eco il nome di Giancarlo Siani, giornalista napoletano assassinato dalla camorra nel 1985, con il quale il comico napoletano non ha alcun legame di parentela.
Non è noto il motivo della scelta di tale pseudonimo, non riconducibile al contenuto della sua comicità la quale, evitando accuratamente i temi scottanti della malavita organizzata, si limita a ricalcare stereotipi edulcorati della Napoli attuale. Nato il 17 settembre 1975 e cresciuto a Fuorigrotta, Alessandro Siani ha iniziato la sua carriera all’interno del laboratorio “Tunnel Cabaret”, storico locale sito a Santa Chiara. Benché giovanissimo, nel 1995 vince il “Premio Charlot” come migliore cabarettista dell’anno. È stato, inoltre, il vincitore di alcuni premi nazionali, come “Franca Villa” e “Ascea Ridens” (presidente della giuria, l’attore comico napoletano Francesco Paolantoni).
Grazie al linguaggio cinematografico, in coppia con Claudio Bisio, ci ha raccontato ‘Benvenuti al Sud’ e ‘Benvenuti al Nord’. Insomma l’Italia.
E poi, proprio in questo 2012, è stato ospite al Teatro Ariston per il tanto atteso Festival di San Remo. Qualsiasi linguaggio illustra il suo punto di vista sul nostro piccolo stivale.
Dal 13 marzo al 1 aprile al Teatro Sistina di Roma SONO IN ZONA, promessa mantenuta da Alessandro Siani.
Sono stati la sua faccetta da schiaffi, l’energia scoppiettante e la simpatia irriverente e irresistibile, gli ingredienti di questo suo nuovo spettacolo.
Monologhi nuovi di zecca conditi da sketch irresistibili, per sfatare e dissacrare i luoghi comuni che proprio perché ‘comuni’ riguardano un po’ tutto il popolo italico.
Facilmente intuibile l’identificazione del pubblico a certi personaggi grazie alle risate che hanno fatto un po’ da colonna sonora a tutta la serata. Perché sono riflessioni sincere, perché sono battute intelligenti e semplici. E con semplicità Alessandro arriva al suo pubblico che con altrettanta spontaneità gli palesa il suo pieno consenso.
Alessandro è dunque IN ZONA e si fa ascoltare.
Due ore di show, due ore dove si è riaffermato un punto di vista personale (ma facilmente condivisibile da tutti) dell’Italia una e dei suoi molti italiani.
Dalla nebbia di Milano e l’ossessiva puntualità dei milanesi al casatiello napoletano che per chi ha avuto il piacere di mangiarlo sintetizza la cultura partenopea.
In scena con Siani, Francesco Albanese, Claudia Miele e Salvatore Misticone, in arte Scapece. Il tutto completato magicamente dalla musica orchestrata del dj Frank Carpentieri insieme ad altri musicisti che, con lui, sul palco, hanno creato un’ atmosfera live di qualità.
Cinque adrenalinici ballerini di breakdance hanno proposto un vero e proprio spettacolo nello spettacolo.
Suona un’orchestra, c’è un alba o un tramonto, e una panchina. Alessandro è seduto di spalle: ascolta la musica e guarda verso l’orizzonte. Forse in quei pochi attimi dedica il suo spettacolo a qualcuno o forse è solo un atto intimo di poetica solitudine.
Poi si alza e il pubblico sa bene che verrà travolto da battute ironiche ma vere, come i veri comici sanno fare: e questa realtà osservata è forse sin troppo comica!
“Girare per Roma! Me piace!” anche se le castagne hanno un prezzo alla Bulgari e le strade sono piene di buche.
“Non si fa più politica, si fa gossip! E un Berlusconi che se ne va fa sempre simpatia”.
“Maria De Filippi è nu buon uaione! Ha fatto il militare cu’ papà!”
“La Santanchè è più truccata di un motorino a Secondigliano.”
Si salvi chi può! In questi suoi monologhi sembra proprio non salvarsi alcuno.
Alessandro osserva la vita attraverso una lente d’ingrandimento speciale, quella della sensibilità, e con questa lente balza all’occhio anche il più piccolo difetto.
E l’Italiano è difettoso!
Si arrabbia poi, con le caramelle della Elah e con gli spicchi di limone e arancio della Perugina perché la carta non viene mai via: “Una volta, innervosito, ho mangiato la carta e ho sputato la caramella”.
Disilluso da certi aspetti seriosi della vita e serio, come solo un bambino può essere, al cospetto di una caramella che fa i capricci, Alessandro racconta il suo punto di vista.
A Napoli c’è il Casatiello, dolce o salato, dove dentro ci si mette di tutto. “Un giorno sentivo la voce di mio padre che mi chiamava da lì dentro e mi diceva di tagliare la prima fetta perche lui doveva uscire fuori”.
Ecco che l’ironia si fa sottile e ancora più pungente.
“Quando succede qualcosa a Napoli, le interviste vengono sempre fatte a persone che non parlano bene l’italiano”.
E per avvalorare questa frase, che poi cela il malessere di una generazione, anzi di un popolo, parte un video con il primo piano di una ragazza napoletana laureata che sa parlare l’italiano. Perché c’è anche una Napoli che ha studiato e studia ancora malgrado tutto.
Alessandro chiama a sorpresa tra il pubblico Pippo Baudo e lo invita a salire sul palco. Per fare due risate insieme, ma la tensione sale perché il Pippo nazionale ha qualcosa da dire a chi in questo momento proprio non gli piace, e ne canta quattro a Mazza direttore di Rai 1 dal 2009 e ancora in carica, anche lui seduto tra il pubblico.
Al Sistina come è consuetudine da sempre, alla Prima è presente la stampa nazionale, i vip, gli abbonati, il pubblico pagante.
E Alessandro si accorge che tra il pubblico c’è una signora che ride con le lacrime agli occhi. Lui le prende il fazzoletto imbevuto di lacrime di risata e se lo mette nel taschino, vicino al cuore.
Altro gesto poetico!
Si chiude il primo atto con un duetto tra Alessandro e Claudia Miele. Cantano ‘Amarti è l’immenso per me’ di Eros Ramazzotti. Una voce potente, quella di Claudia, una presenza che riempie lo spazio scenico con dignità e bellezza.
Nel secondo atto c’è aria di provini e di sfide con Cumpagn’ mio, parodia di Amici di Maria De Filippi; in giuria un’ ipotetica Platinette e un certo Beppe Vessicchio, o qualcosa che gli somiglia.
Non poteva certo mancare, in questo quadro sociale, la critica di Alessandro al fenomeno dei talent show.
Attraversa la sua Italia, Alessandro Siani, con un corpo di ballo tutto al maschile, di veri talenti, con una cantante dalla grande voce e questo è il necessario per cantare. Non dà spazio, nel suo spettacolo, al fenomeno del ‘velinismo’. Forse la donna è molto di più di una semplice immagine costruita su stereotipi contemporanei.
I cinque breakers portano in scena una rete da pescatori, la adagiano sulla barca, sopra la quale, metaforicamente e non, siamo tutti.
“Siamo tutti sulla stessa barca!” ci dice Alessandro.
E ancora poesia nel finale, poesia sfacciata, furbetta, impertinente, ma pur sempre poesia.
Tra le note di Caruso, Alessandro saluta Lucio.
A grande richiesta SONO IN ZONA replicherà dal 3 aprile al Teatro Augusteo di Napoli.
Veronica Meddi.