Sei poeti da tutta Italia si uniscono all’installazione luminosa del Maestro Marco Nereo Rotelli per una notte dedicata alla luce.
Le letture poetiche ai Tempi di Diana e Venere possono essere definite come un gioco di positivo/negativo, concavo/convesso, luce/buio. Rotelli si affida alle imponenti architetture dei manufatti che rimandano all’idea del “contenitore”, citando Musil.
Questi “contenitori” che il tempo ha aperto ci fanno continuamente pensare all’essere dentro e all’essere fuori, a un serio gioco in cui le parole si rincorrono creando un quadro spazio-temporale. Voci in maschere e voci femminee non sono che un inno alla ricerca del tempo in cui presente e passato sono consustanziali per l’essere.
Le voci dei poeti Maria Attanasio, Tiziano Broggiato, Lucrezia Lerro, Loretto Rafanelli, Davide Rondoni e Valentino Zeichen si susseguono dal Tempio di Venere al Tempio di Diana.
La luce, soggetto e oggetto della rappresentazione, diventa qui protagonista: una luce azzurra, color zaffiro d’oriente, capace di unire le differenti sponde del Mediterraneo con continue proiezioni di versi dedicati al concetto di identità e civiltà,donati dai poeti coinvolti.
Artisti: Marco Nereo Rotelli, Maria Attanasio, Tiziano Broggiato, Tiziana Cera Rosco, Mimmo Grasso, Loretto Rafanelli, Davide Rondoni, Valentino ZeichLa mostra di opere di Marco Nereo Rotelli La danza del tempo è dedicata ai reperti archeologici custoditi nel Museo Archeologico del Castello di Baia, per rendere visibile, attraverso la leggerezza del segno, un’idea di movimento spazio-temporale: un movimento arioso capace di aprire la mente ad orizzonti infiniti.
La mostra La danza del tempo è così una perfetta integrazione tra memoria e contemporaneità: Rotelli crea “icone temporali” dove elementi archeologici occupano lo spazio centrale di ogive dorate.
Sono queste “finestre” lo spazio del pensiero su cui Rotelli crea un “sentiero” utilizzando il lungo corridoio che corre parallelo alle sale del Museo Archeologico del Castello. L’artista colloca, su una serie di quindici opere trattate a foglia d’oro, la riproduzione di alcuni reperti scelti tra quelli del museo archeologico e indaga, con l’aiuto della parola poetica, coinvolgendo lo spettatore nell’enigma dello sguardo. Le parole di Davide Rondoni, di Valentino Zeichen, di Maurizio Cucchi inseguono la cosa guidate dal filo dipinto da Rotelli. La scrittura, scriveva Walter Benjamin, è divenuta assieme alla lingua un archivio di somiglianze non-sensibili, di corrispondenze tra i materiali.
Leggere ciò che non è mai stato scritto: questa lettura è la più antica, quella capace di salvare dall’oblio ogni memoria. In questo senso Rotelli accompagna a ogni opera dorata con fedele riproduzione del reperto una piccola tavoletta, dove lo stesso elemento è presentato con i pittogrammi dell’antico linguaggio Rapa Nui. Non a caso un linguaggio misterioso che si fonda su livelli di comprensione mimetici ed intuitivi e apre lo spazio a orizzonti possibili.
Poeti contemporanei (Adonis e Fawzi Al Delmi, Claudio Angelini, Maria Attanasio, Muriel Augry-Merlino, Anna Buoninsegni, Gemma Bracco, Tiziano Broggiato, Tiziana Cera Rosco, Maurizio Cucchi, Mimmo Grasso, Lucrezia Lerro, Loretto Rafanelli, Davide Rondoni, Roberto Veracini, Valentino Zeichen ed Emilio Zucchii) donano i loro versi dedicati ai reperti esposti nel Museo.
Con La danza del tempo, ad essere visibile è un intarsio di parole ed immagini, poesia e fotografia, pittura e doratura.
La mostra presenta inoltre, visibile nella sala al primo piano, l’installazione Itaca: la silhouette di un’imbarcazione che porta maschere e antiche anfore raccolte in diverse sponde del Mediterraneo e una statua realizzata dallo stesso Rotelli, il tutto intarsiato dalle parole del grande poeta siriano Adonis dedicate al concetto di viaggio, donate dal poeta all’artista:
“L’acqua ha più regole. Ma la sua idea è come infrangerle.”
“È l’infinito che si denuda davanti a noi in schizzi dalla forma incompleta.”
“Trasmigra nel tempo.”
“Per sapere come vivere e come morire”.
“Ondeggiando.”
La danza del tempo segue il seguente calendario di apertura presso il Museo Archeologico dei Campi Flegrei_Sezione Cuma – Sala 1 “I Portici del Foro”_Sezione Pozzuoli – Galleria Ciceroniana:
- dall’8 novembre all’11 dicembre 2011, dalle ore 9:00 alle 14:20, ultima entrata ore 13:00
giorno di chiusura: lunedì - vernissage: domenica 6 novembre 2011, ore 11:00
- finissage: domenica 11 dicembre 2011, ore 11:00
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