Patrizia Capuano
BACOLI. Allarme lago Fusaro: fuoriusciti liquami dall’impianto fognario cittadino, le acque nere sono defluite direttamente nel bacino ricoprendo lo specchio acqueo con una coltre di melma marrone. La causa, secondo le prime verifiche eseguite dai tecnici, sarebbe da attribuire ad un blackout o al “troppo pieno” delle pompe di sollevamento collegate alla struttura di Cuma, che in caso di guasto versano nella laguna. Le sponde lacustri quindi, all’altezza del complesso termale Grotte dell’Acqua, sono state invase da una schiuma torbida mista a liquami. Intanto numerose telefonate sono giunte al comando di polizia municipale di residenti e operatori esasperati dal cattivo odore emanato invadendo i quartieri limitrofi. E immancabilmente a pelo d’acqua sono apparsi alcuni esemplari di pesci, soffocati dall’aumento delle temperature esterne e dalla ennesima emergenza che sta attanagliando il bacino lacustre. A chi ha seguito il fenomeno, la settimana scorsa, è apparso uno scenario di estremo degrado consumato nella laguna costiera che fa da cornice al complesso borbonico. Ne è prova, da qualche settimana, una fioritura di alghe favorita dalla scarsa presenza di ossigeno nelle acque e dalla ostruzione delle tre foci che, di fatto, non permette un buon ricambio con il mare. Scattato l’Sos per l’ennesimo scempio, gli ambientalisti e il Coordinamento delle Periferie hanno sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine per segnalare l’ultimo blackout ai danni dello specchio salmastro. I cittadini reclamano infatti chiarezza e interventi a salvaguardia dell’agonizzante bacino. Sarebbe intanto previsto già domani un sopralluogo di esperti dell’Asl Na2 Nord e agenti della guardia forestale, che potranno meglio definire cosa abbia determinato la fuoriuscita di liquami formando una patina torbida e maleodorante. L’assessore all’Ambiente, Giuseppe Scotto di Vetta, annuncia un monitoraggio del lago e del contiguo impianto fognario. Ma non si esclude che la melma possa emergere dai fondali. È la tesi sostenuta dal Coordinamento delle Periferie. Ieri mattina i comitati civici hanno inviato una segnalazione anche all’Arpac al fine di verificare le cause e valutare eventuali rischi per la salute dei cittadini legati all’inquinamento ambientale e odorigeno. Nel frattempo resta alta l’attenzione verso i laghi flegrei, le cui già difficili condizioni si acuiscono periodicamente in estate. E per il risanamento idrico dei quattro bacini del comprensorio – Fusaro, Miseno, Averno e Lucrino – sono stati stanziati 50 milioni di fondi europei. Per il Fusaro, inoltre, sono stati incaricati gli esperti della stazione zoologica Anton Dohrn che eseguiranno la caratterizzazione dei fondali: questo tipo di intervento è fondamentale prima di intraprendere qualsiasi progetto di recupero e bonifica. Il piano parte dalla delibera 18, proposta a tutela dell’ambiente dal consiglio comunale il 18 aprile 2008 su proposta del consigliere indipendente e avvocato Giacomo Perreca. Il dispositivo prevede di affidare l’ incarico ad una società specializzata per il carotaggio lacustre. L’obiettivo è quello di individuare eventuali rifiuti tossici oltre a fenomeni di inquinamento.
fonte IL MATTINO Patrizia Capuano
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