Patrizia Capuano
BACOLI. Ha rassegnato le dimissioni il Consiglio di Amministrazione del Centro Ittico Campano, la società pubblica che amministra i laghi Miseno e Fusaro con i terreni e gli immobili circostanti. Nel tardo pomeriggio di venerdì, il presidente Daniele Perna con i consiglieri Arturo Lubrano e Enrico D’Abrosca ha consegnato una lettera al sindaco, Ermanno Schiano, in cui spiega le ragioni di questa scelta ad un anno dalla sua nomina eseguita dal primo cittadino bacolese. Il documento è stato inoltrato anche alla Procura della Repubblica di Napoli, che ha avviato già da qualche mese un’indagine per quanto concerne gli ultimi atti del Cic: l’accesso più recente della Direzione investigativa antimafia negli uffici della società, ubicati nel parco vanvitelliano del Fusaro, risale appena a venerdì quando gli agenti del Centro Dia di Napoli e del Nucleo operativo dei carabinieri di Pozzuoli hanno acquisito lo sviluppo di undici perizie. Queste sono relative alla stipula e al rinnovo in corso di altrettanti contratti di attività commerciali e agricole in aree di proprietà del Centro ittico campano, la società comunale con il 99.97% delle azioni che corrisponde al 20 % del territorio di Bacoli. Al setaccio, dunque, ci sarebbero i nuovi parametri tariffari. Il sindaco Schiano spiega: “Il Cda, per questa indagine, non si sente di operare con la dovuta serenità. Si chiede alla magistratura di nominare un tecnico per valutare la congruità dei parametri tabellari relativi ai canoni degli affittuari. È una richiesta che condivido. Con la giunta abbiamo in programma un vertice in Procura per la designazione di un organismo super partes, che si occupi ulteriormente della valutazione dei beni del Cic”. Intanto il Consiglio di amministrazione, “dopo gli accessi agli atti della società da parte della Procura della Repubblica relativamente allo sviluppo dei parametri tabellari per alcuni cespiti di proprietà sociale – aggiunge il primo cittadino – riferisce la mancanza di tranquillità in ordine a prossime ipotesi transattive”. Da qui la decisione di lasciare l’incarico. E con il vuoto gestionale potrebbe slittare la stipula – prevista a settembre – di contratti di locazione secondo i nuovi canoni tariffari, ristabilendo nel contempo i pagamenti sospesi. Si punta infatti a chiudere i contenziosi aperti tra i 140 contratti agricoli e commerciali; di questi, in base a ciò che riferisce il Comune, sarebbero in attesa di rinnovo circa 70. Le tabelle sono state delineate secondo diverse tipologie; ad esempio, per un’area di sosta che sorge nel territorio di proprietà del Centro ittico campano il concessionario paga annualmente 7 euro al metro quadro annuo, per un fabbricato il costo sale a 52 euro e con un’abitazione civile si pagano 42 euro, 30 invece per una casa colonica. Ma contro le nuove tariffe si è scagliata subito l’opposizione. Il consigliere indipendente Josi Gerardo Della Ragione, afferma: “Le abbiamo contestate per le modalità con cui ci sono state presentate in consiglio comunale, e perché le consideriamo al ribasso svalutando i beni. In questo modo il Cic non può essere il polmone finanziario della città, l’obiettivo su cui al contrario bisogna mirare”. Sulle dimissioni del Cda Della Ragione continua: “Chiedo che la magistratura faccia chiarezza. È grave che una nomina politica ad opera del sindaco, improntata alla trasparenza e alla legalità, lasci il suo incarico. L’amministrazione comunale deve riflettere su questo aspetto e verificare chi, all’interno della maggioranza, potrebbe remare contro il processo di legalizzazione annunciato”.