Home » Rassegna stampa » Inquinamento del mare flegreo, i dati di goletta verde contrastano con quelli dell’arpac

Inquinamento del mare flegreo, i dati di goletta verde contrastano con quelli dell’arpac

I dati sull’ inquinamento nei pressi del depuratore di Cuma – dichiara il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – ed in particolare su quasi tutto il litorale del comune di Pozzuoli forniti da Goletta verde fanno venire i brividi. Per non parlare dell’ inquinamento microbiologico rilevato nei pressi delle foci dei laghi Lucrino e Averno. Tutto ciò contrasta con le analisi positive fornite dall’ Arpac nelle scorse settimane e su cui abbiamo manifestato subito notevoli dubbi. Non ci risulta infatti che ad oggi siano stati realizzati significativi interventi da parte della Regione sul Depuratore di Cuma e quindi siamo molto scettici sui dati miracolosi che ci sono stati forniti. In ogni caso Goletta Verde e l’ Arpac hanno elaborato dati contrastanti. Noi chiediamo di sapere la verità al più presto sul livello di inquinamento di questo tratto di costa senza nessuna ambiguità“.

fonte: julienews.it

da golettaverde.it:

Goletta Verde, la famosa campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate naviga nel mare italiano per monitorarne la qualità delle acque e dei litorali, realizzata anche grazie al contributo del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di  Corepla, Consorzio Ecogas e Novamont –  presenta a Salerno i risultati emersi dalle analisi effettuate lungo le coste campane. Ad esporre i dati della istantanea scattata dai tecnici di Legambiente sul livello di inquinamento  microbiologico delle acque regionali questa mattina erano presenti Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania,  Pietro Funaro, ARPA Campania, Stefano Pisani, Sindaco di Pollica-Acciaroli, Pioppi,  e Marco Paolilli, coordinatore della rete di raccolta del COOU.

Da quanto si deduce dai prelievi realizzati dai biologi di Legambiente che spostandosi a bordo di un laboratorio mobile, focalizzano le analisi alla ricerca di punti critici quali foci di fiumi e torrenti, canali e scarichi che confluiscono direttamente a mare, il motivo di preoccupazione per il rischio sanitario in Campania è reale . Sono 19 i prelievi, dove a causa di scarichi abusivi, mancanza o mal funzionamento di impianti di depurazione il livello di inquinamento è allarmante, in particolare, 16 località campionate sono risultate fortemente inquinate.

Prelievi effettuati nella città di Salerno, e precisamente presso la Foce Irno, ricadente sul lungomare Clemente Tafuri, hanno rilevato altissimi livelli di inquinamento.

Spostando l’attenzione sulla provincia, a partire dalla vicina Pontecagnano, presso Torre Picentino, la Foce del Picentino, e la Foce Fiume Tusciano, sono risultate entrambe fortemente inquinate. Sempre nella provincia salernitana, il comune di Eboli – Capaccio, in località Sele, nel punto di prelievo corrispondente alla Foce del fiume Sele, ha dato evidenza di essere anch’esso fortemente inquinato. Nella zona ricadente tra i comuni di Capaccio e Agropoli, la Foce Solofrone, è stata classificata come inquinata. Il comune di Castellabate, nonostante la rinomata bellezza, non è esente da punti critici, in località Ogliastro Marina, presso la Foce Rio dell’Arena,nei giorni di prelievo riportiamo che bambini ignari si bagnavano in acque fortemente inquinate.

Nella provincia di Napoli, i risultati sono disarmanti e vedono in particolare il comune di Pozzuoli sul banco degli imputati: un terzo dei punti critici rilevati in tutti la regione ricadono nel territorio cittadino. Parliamo di 6 punti di prelievo risultati fortemente inquinati, in località Lucrino, i punti critici sono due: la Foce del canale dal Lago Averno a mare e la Foce del Canale dal Lago Lucrino. All’interno dello stesso comune di Pozzuoli,  il Lungomare Via Napoli altezza civico 65, non solo presenta alti livelli di inquinamento microbiologico, ma anche degli stabilimenti abusivi su quella che dovrebbe essere una spiaggia libera, inoltre, proprio presso il Depuratore Cuma, situato  in via Colmate, i livelli batteriologi emersi dai prelievi sono risultati ben superiori alla norma, qualificando il punto come fortemente inquinato. Ancora nel comune di Pozzuoli, il Lido di Licola presso la Foce Licola (canale Quarto-Via del Mare inizio Via Ariete) è risultato fortemente inquinato A Bagnoli, il campionamento realizzato in Via Pozzuoli, ha evidenziato acque fortemente inquinate causate quasi certamente dallo scarico fognario presente nelle vicinanze della scuola media Michelangelo e dell’Istituto Prof. Rossini.

Nel comune di Napoli,  in località San Giovanni a Teduccio, il punto di prelievo Alveo Volla, oltre ad essere popolato da numerosi ratti,  ha dimostrato di avere livelli batteriologici così alti da essere

difficilmente quantificabili, ma che superano sicuramente il milione di unità per prelievo. Cambiando comune, sempre nella provincia di Napoli, lo scenario non migliora. Ad Ercolano, presso la Foce Lagno Vesuviano, in Via Alveo da Corso Umberto I, acque maleodoranti ed evidentemente sporche, superano di gran lunga tutti i parametri consentiti per legge, i livelli batteriologici sono alle stelle, e rendono ardua l’impresa di quantificarli. Ancora in provincia di Napoli, nel Comune di Castellamare di Stabia, la Foce Sarno, Corso Alcide De Gasperi, in seguito ai prelievi e con la presenza massiccia di rifiuti galleggianti e in sospensione ha dato prova di essere fortemente inquinata.

La provincia di Caserta, con tre punti critici, rientra nel nostro elenco di località incriminate. Il primo, campionato a Mondragone, presso il Canale vicino via Cavour, ha riportato alti livelli di inquinamento microbiologico. Sempre a Mondragone, sul Lungomare omonimo, il prelievo realizzato nel Torrente Savone, nonostante sia avvenuto quando il depuratore del sito era attivo, ha messo in evidenza acque fortemente inquinate.  Ancora in provincia di Caserta, le acque campionate presso la Foce Agnena, ricadente nel comune di Castel Volturno sono risultate inquinate. Nello stesso comune, è stata oggetto di analisi la Foce Regilagni, maleodorante, dai risultati ha dato prova di essere fortemente inquinata.

“La fotografia scattata dalla Goletta Verde non rappresenta una novità- esordisce Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. Abusivismo edilizio e mancata depurazione sono da anni emergenze conclamate. Lo diciamo da tempo, con la Goletta Verde e le tante campagne estive: bisogna cambiare rotta e puntare sull’adeguamento e la realizzazione di una rete fognaria che abbia come elemento centrale una rete efficiente ed efficace di depurazione. Per contro, ci sembra discutibile insistere con le condotte sottomarine, anche alla luce del recente pronunciamento della Corte Costituzionale sul caso del litorale domizio flegreo.”

“In seguito ai nostri campionamenti sul territorio regionale, ci preme affermare chiaramente il nostro dissenso verso l’incuranza per la salute dei bagnanti. I biologi di Goletta Verde non hanno visto in nessun punto monitorato, presso di foci o di tratti di mare non balneabili, i cartelli di divieto di balneazione. La situazione allarmante della Campania – dichiara Serena Carpentieri,  responsabile di Goletta Verde – mette in risalto una condizione che accomuna tutte le regioni costiere: il 30% degli italiani non è servito da un adeguato sistema di depurazione delle acque reflue, vale a dire che 18 milioni di cittadini scaricano direttamente nei fiumi e nei mari senza che sia effettuata un’adeguata depurazione degli scarichi, compromettendo fortemente le condizioni di salute dei nostri mari. Una situazione molto grave e purtroppo ancora irrisolta per  la quale l’Italia corre il serio rischio di incorrere in una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, visto il mancato adeguamento alla Direttiva Europea 1991/271/CE che dal 1998, che richiede che le acque reflue prodotte dagli agglomerati urbani con più di 10.000 abitanti che scaricano nelle aree sensibili, vengano adeguatamente raccolte e trattate. Tutto ciò non riguarda unicamente le località costiere ma anche i comuni dell’entroterra che sono ugualmente interessati dall’inadeguatezza del trattamento dei reflui. E’ necessario che le istituzioni e gli enti preposti si impegnino immediatamente e individuino come una priorità l’adeguamento delle condotte fognarie e del servizio di depurazione”.

Le coste delle Campania, da quanto fin qui descritto, sembrano essere protagoniste di una realtà sconfortante. Senza dubbio, i litorali regionali sono fortemente compromessi dall’urbanizzazione selvaggia e da altri fattori antropici, primo fra tutti, la mancanza di depurazione. Fortunatamente però, i 480 km di costa regionale sono caratterizzati da situazioni di incomparabile bellezza. Località suggestive e buon governo territoriale sono l’altra faccia di questa regione piena di contrasti.

Queste realtà sono puntualmente contemplate nella Guida Blu, la pubblicazione annuale di Legambiente e Touring Club che illustra le eccellenze del mare italiano, che quest’anno segnala 23 comuni campani.

Il particolare riconoscimento delle cinque vele, viene attribuito per l’undicesima volta al Comune di Pollica- Acciaroli e Pioppi. Quest’anno in particolare, oltre alle bellezze naturali a uno splendido mare e alle strutture balneari, la pubblicazione ricorda con affetto il suo Sindaco, Angelo Vassallo, ucciso per aver voluto difendere il suo comune dagli scempi ambientali e non solo.

Quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, ha spiegato in conferenza Marco Paolilli, coordinatore della rete di raccolta del COOU.

L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – ha sottolineato Paolilli – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Campania il Consorzio ha raccolto 11.549 tonnellate di oli lubrificanti usati: 6.144 nella provincia di Napoli, 2.477 a Salerno, 1.694 a Caserta, 837 ad Avellino e 398 a Benevento.

Riciclaestate

Goletta Verde lascia la Campania ma l’estate di Legambiente continua con Riciclaestate campagna di sensibilizzazione e raccolta differenziata nelle localita’ costiere del salernitano e della penisola sorrentina realizzata con il contributo del  Conai, Comieco e Corepla e in collaborazione con il Parco del Cilento e Vallo di Diano, che si svolgerà nel mese di luglio e agosto. Prossime tappe 16 luglio a Castellabate, 26 luglio a Praino e 3 agosto a Capaccio-Paestum. www.legambiente.campania.it

 

Il Monitoraggio scientifico

I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).

PUNTI CRITICI DELLA REGIONE CAMPANIA

 

PROVINCIA COMUNE LOCALITÀ PUNTO DI PRELIEVO GIUDIZIO
CE 

CE

 

Mondragone Mondragone Canale vicino via Cavour Fortemente Inquinato
CE  Mondragone Lungomare Mondragone Torrente Savone Fortemente Inquinato
CE  Castel Volturno Castel Volturno Foce Agnena Inquinato
CE  Castel Volturno Castel Volturno Foce Regilagni Fortemente inquinato
NA Pozzuoli Lido di Licola Foce Licola (canale Quarto-Via del Mare inizio Via Ariete) Fortemente inquinato
NA Pozzuoli Pozzuoli Depuratore Cuma Fortemente inquinato
NA Pozzuoli Lucrino Foce del canale dal Lago Averno a mare Fortemente inquinato
NA Pozzuoli Lucrino Foce del Canale dal Lago Lucrino a mare Fortemente inquinato
NA Pozzuoli Lungomare Via Napoli altezza civico 65 – Fortemente inquinato
NA Pozzuoli Bagnoli Via Pozzuoli, scarico fognario nelle vicinanze della scuola media Michelangelo e dell’Ist. Prof. Rossini Fortemente inquinato
NA Napoli S.Giovanni a Teduccio Alveo Volla Fortemente inquinato
NA Ercolano Ercolano Foce Lagno Vesuviano, Via Alveo da Corso Umberto I Fortemente inquinato
NA Castellammare di Stabia Castellammare di Stabia Foce Sarno, Corso Alcide De Gasperi Fortemente inquinato
SA Salerno Salerno Foce Irno, lungomare Clemente Tafuri Fortemente inquinato
SA Salerno – Pontecagnano Torre Picentino Foce del Picentino, Fortemente inquinato
SA Pontecagnano Pontecagnano Foce Fiume Tusciano Fortemente inquinato
SA Eboli – Capaccio Sele Foce Fiume Sele Fortemente inquinato
SA Capaccio / Agropoli Capaccio / Agropoli Foce Solofrone Inquinato
SA Castellabate Ogliastro Marina Foce Rio dell’Arena Fortemente inquinato

 

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli
maggiori di 500  UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO =Enterococchi intestinali  maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherica Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml

Commenti:

Notizia interessante

Gratteri torna sul tema delle demolizioni: 1000 edifici da abbattere nei Campi Flegrei. Non voglio funerali di Stato

Il Procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, è tornato a parlare con fermezza del problema …