Monte di Procida Dopo un comizio gli inquirenti controllano la campagna elettorale
Rischia di spostarsi sul fronte giudiziario la campagna elettorale montese, dopo che venerdì scorso si è avuta l’entrata in scena dei carabinieri di Pozzuoli. I militari, diretti dal capitano Maurizio Petrarca e coordinati dal capitano Roberto Spinola, sono intervenuti dopo che – durante un comizio tenuto a Cappella dalla lista civica «Per MONTE DI PROCIDA dalle periferie al centro» del candidato sindaco Michele Petrone – l’aspirante consigliere Luigi Illiano ha denunciato dal palco le pressioni che sarebbero state esercitate prima della presentazione delle liste dall’entourage del sindaco Franco Iannuzzi verso un aspirante candidato della lista civica.
Dopo tale dichiarazione pubblica, nella notte di venerdì i militari, dopo aver acquisito la ripresa del comizio, hanno convocato alla caserma di MONTE DI PROCIDA Luigi Illiano e Michele Petrone, insieme al mancato candidato. Tutti hanno confermato quanto riferito dal palco da Illiano, parlando, come ha ribadito lo stesso Petrone in un comunicato, di «pressioni esercitate, pochi giorni prima che fossero presentate le liste, sul giovane aspirante consigliere Domenico Scamardella, affinché lo stesso rinunciasse a candidarsi nella mia lista». Lo stesso Scamardella, poi, ha riferito ai carabinieri di un incontro avuto con Iannuzzi nello studio di Salvatore Capuano, un avvocato candidato a sostegno del sindaco uscente, durante il quale Iannuzzi avrebbe esercitato «una forte attività di persuasione, allo scopo – scrive ancora Petrone – di evitare la candidatura di Scamardella nella mia lista. Dopo l’allontanamento del sindaco Iannuzzi, inoltre, lo stesso Capuano ha prospettato a Scamardella che, candidandosi con me, avrebbe dovuto temere gravi danni sul piano lavorativo».
Quanto scoperchiato dai carabinieri ha avuto, dopo venerdì, un seguito ancora più fosco, quando un secondo candidato della lista di Petrone, Enrico Illiano, si è recato dai carabinieri e ha riferito di «pressioni a opera del consigliere comunale Paolo Scotto di Frega, il quale – come spiega ancora Petrone – si era reso promotore di un colloquio telefonico e di un incontro avvenuto a Torregaveta fra Enrico Illiano e il sindaco». «Ma poiché il giovane non desisteva – aggiunge Petrone – Scotto di Frega arrivò a promettergli soldi in cambio di voti per Iannuzzi». Dichiarazioni che, come si può capire, riguardano episodi gravissimi, che ora sono al vaglio dei carabinieri, i quali mantengono il massimo riserbo. Intanto, interpellato sulla vicenda, il sindaco Iannuzzi ha preferito sospendere ogni commento.
Luigi Ciccarelli