POZZUOLI Gennaro del Giudice. Ancora sangue lungo la “curva della morte”, sull’asse viario Copin dove il 3 aprile scorso un grave incidente è costato la vita al 33enne Alessandro Sapio, morto appena una settimana fa dopo una lunga agonia. Anche questa volta è stato tragico l’epilogo sulla strada dopo pochi minuti di pioggia, con l’asfalto liscio e le ruote hanno iniziato a perdere aderenza: 6 feriti, di cui due in gravissime condizioni e che in queste ore stanno lottando contro la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. I più gravi sono Maria Domenica Calà, 23 anni e Giuseppe Di Nunzio 25 anni, entrambi di Pozzuoli che viaggiavano a bordo di una Smart Cabriolet, mentre gli altri 4 feriti sono una coppia di coniugi di Napoli e i loro due figli piccoli, i quali si trovavano a bordo di un Bmw 320. Per loro solo qualche contusione e diverse escoriazioni, le loro condizioni non destano preoccupazioni. Nell’incidente è stata coinvolta anche una terza macchina, una Ford Focus C-Max, ma fortunatamente il passeggero è uscito illeso. Una prima ricostruzione della dinamica è stata fatta dagli agenti di polizia municipale di Pozzuoli diretti dal capitano Silvia Mignone e dal comandante Luigi De Stefano accorsi sul posto negli attimi successi all’incidente e che potrebbe essere avvalorata o smentita dallo sviluppo delle indagini sulla base dei rilievi e delle testimonianze delle persone coinvolte. Ma veniamo alla cronaca di questo drammatico incidente che ancora una volta ha avuto come teatro quella che ormai è stata ribattezzata la “curva della morte”. Erano da poco trascorse le 13 circa quando i due giovani a bordo della Smart stavano viaggiando in direzione della Solfatara, dopo aver oltrepassato la rotonda che conduce verso via Campi Flegrei da un lato e via Fascione dall’altro. Ed era da qualche minuto che stava piovigginando, l’asfalto era leggermente bagnato. Quando improvvisamente, dopo aver effettuato la curva che conduce al rettilineo in direzione del ponte che la Smart perdeva il controllo, uscendo fuori strada e iniziando a girarsi su se stessa, fino ad invadere la corsia opposta. Ma in quel momento dall’altra parte si trovava a passare la Bmw con a bordo la famiglia napoletana, alla guida delle quale c’era M.R. 36 anni il quale trovandosi sulla propria strada la macchina “impazzita” tentava inutilmente di scansarla. La Bmw veniva così urtata sulla parte anteriore sinistra (quella del lato guida) mentre la Smart, dopo la collisione si impennava capovolgendosi. A testimonianza che la piccola biposto nell’urto si impennava alzandosi letteralmente dalla strada era il racconto di una pattuglia di vigili urbani che di servizio ad un incrocio poco distante vedevano l’auto fare un “volo” per poi cadere sul selciato. Nel frattempo, i due ragazzi che occupavano la Smart venivano sobbalzati fuori dall’abitacolo cadendo sull’asfalto. E’ da appurare se i due stavano viaggiando con il tettuccio aperto o se questo si sia aperto a seguito della collisione. Ad avere la peggio era Giuseppe Di Nunzio che a quanto pare era seduto al lato passeggero (anche se questa ipotesi non è stata ancora confermata) il quale cadeva nella corsia opposta. Dove nel frattempo, sopraggiungeva un’altra automobile, la Ford Focus C-Max guidata da E.G. 36 anni, che per scansare la Bmw che era rimasta coinvolta nell’urto, si ritrovava davanti a sé il ragazzo, investendolo. Fortunatamente il conducente avrebbe fatto in tempo a frenare, evitando la peggio. Una scena raccapricciante quella che si presentava a chi in quel momento si trovava a passare lungo la strada, con i due ragazzi stesi a terra e gravemente feriti. Lungo la strada rimaneva la Smart accartocciata sottosopra. Mentre la Bmw era danneggiata sulla parte anteriore e i suoi airbag erano entrambi scoppiati. Particolarmente gravi apparivano fin dal primo momento le condizioni del 25enne, finito dopo lo sbalzo sull’asfalto per essere investito dall’automobile. Gravemente ferita anche la 23enne finita anch’essa fuori dall’abitacolo. Sul posto giungevano numerose ambulanze del 118, i feriti venivano tutti trasportati al vicino pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie”. Nel frattempo le tre auto coinvolte venivano poste sotto sequestro dagli agenti di Polizia Municipale e condotte dal servizio carri attrezzi presso il deposito giudiziario di via Nullo a Licola mentre i conducenti venivano sottoposti ad alcol e droga test. Durante le operazioni di soccorso il traffico rimaneva paralizzato in entrambe le direzione, nella zona della Solfatara e nella parte bassa, tra Arco Felice e via Fascione.
fonte Gennaro del Giudice