Nella seconda giornata di EnergyMed, la mostra convegno sulle fonti rinnovabili e l’’efficienza energetica nel mediterraneo alla Mostra d’Oltremare di Napoli, l’attenzione dei visitatori è stata attratta dal convegno organizzato da Federambiente sul tema: “Da rifiuti a risorse. La cultura del Riciclo”. I dati emersi, che fotografano l’’intera provincia di Napoli nel ciclo integrato dei rifiuti, indicano che il 64% della popolazione non ha raggiunto il 25% della raccolta di rifiuto differenziato previsto per legge e che però su 92 comuni solo 29 (31.5% dei totali) è sotto la soglia indicata. A “bloccare” il ciclo virtuoso della raccolta differenziata, incidendo per densità di abitanti, è proprio il capoluogo Napoli che con il suo milione di cittadini (1.004.500), sul totale di 1.970.253 abitanti dell’’intera provincia, inficia lo sforzo degli altri comuni per raggiungere il limite indicato e facendo fermare la percentuale totale dell’area provinciale al 24.76%. Tra i virtuosi figurano invece Anacapri (70.3%) che vede premiare gli sforzi dei propri cittadini, Massa Lubrense (67.3%), Monte di Procida (61.5%), mentre Napoli con il suo 18.56% capeggia i meno virtuosi come Mugnano (5.33%) e Marano “La colpa non è dei cittadini perché sono oramai maturi e pronti ad affrontare la raccolta differenziata – dichiara l’’assessore all’Ambente della Provincia di Napoli, Giuseppe Caliendo – sono le amministrazioni in primo luogo a doversi rendere conto delle esigenze ambientali. Soprattutto devono prendere atto della necessità di adattare gli impianti alla struttura urbanistica della città e magari attuare anche lo strumento del porta a porta per raggiungere gli obiettivi di legge. Il ciclo integrato dei rifiuti è interamente a carico dell’utente che singolarmente versa 200 euro per ogni tonnellata di rifiuto, mentre ne potrebbe spendere 80 se la differenziata fosse regolarmente attuata”. fonte www.caprinews.org
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