Classe 1948, docente all’Accademia, aveva vinto il premio Viareggio nel 1998 e quello «Napoli» l’anno scorso
I Campi Flegrei (e l’Italia) perdono il loro poeta. È morto oggi Michele Sovente, una delle voci più autorevoli della poesia contemporanea. Se n’è andato come un soffio sulfureo della sua terra che ha cantato in lingue colte e terragne, con l’amore e l’incanto di un viandante.
Premio Viareggio (1998), Michele ci teneva tanto a dire che sì, era nato ai Campi Flegrei ma «esattamente» a Cappella, dove ha continuato a vivere fino alla fine.
Classe 1948, insegnava all’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Tra i suoi titoli di poesia: L’uomo al naturale (Vallecchi, 1978), Contropar(ab)ola (ivi, 1981), Per specula aenigmatis (Garzanti, 1990), Cumae (Marsilio, 1998, Premio Viareggio). Da Specula aenigmatis è stato tratto per Radiotre, 1990, il radiodramma In corpore antiquo, regia di Giuseppe Rocca, Bradisismo (2008 Grazanti).
Nel 2001 la giuria del Premio Elsa Morante / Comune di Bacoli, presieduta da Dacia Maraini, ha assegnato un riconoscimento speciale alla sua attività poetica. Suoi versi e contributi critici sono apparsi tra l’altro su «Alfabeta», «Poesia», «Linea d’ombra», «Paragone», «Nuovi argomenti», «Corriere della Sera». L’anno scorso aveva vinto il premio Napoli con il suo «Superstiti» in cui presagiva la catastrofe: «Napoli è il paradigma della catastrofe – dise in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno – di questa realtà ceca e accecante. Ci fa toccare con mano una sorta di rito cannibalico: la città mangia se stessa e l’uno mangia l’altro. Qui si soffre di un’autofagia senza limiti».
I funerali si terranno sabato (domani) alla chiesa del Buonconsiglio di Cappella alle 16.
fonte www.corrieredelmezzogiorno.it