La fregata della Marina militare Zeffiro ha raggiunto la petroliera italiana Savina Caylyn, sequestrata tre giorni fa dai pirati nell’Oceano Indiano.
Un contatto radio è stato stabilito con il comandante della petroliera. Il comandante, Giuseppe Lubrano Lavadera, avrebbe detto che l’equipaggio sta bene.
Da quello che si sa, non è ancora arrivata una richiesta di riscatto. E resta l’ansia delle famiglie dell’equipaggio: il comandante Lavadera, 47 anni, di Procida; il primo ufficiale Eugenio Bon, 30 anni, di Trieste; il terzo ufficiale Crescenzo Guardascione, 40 anni, di Monte di Procida; l’allievo di coperta Gian Maria Cesaro, 26 anni, di Piano di Sorrento; il direttore di macchina Antonio Verrecchia, 62 anni, di Gaeta, e i 17 marittimi indiani. “Siamo in attesa di notizie – dice Teresa Costagliola, madre del terzo ufficiale – non abbiamo notizie da tre giorni. Speriamo che la situazione si sblocchi al più presto. Vogliamo rivederlo a casa”.
La petroliera era stata attaccata da un gruppo di cinque pirati a colpi di mitra e granate incendiarie da parte di cinque persone su un barchino, che sono poi riuscite a salire a bordo e a prenderne il controllo, dirigendo verso le coste della Somalia.. La nave, lunga 266 metri con una stazza di 105 mila tonnellate, varata nel 2008, il 2 febbraio aveva caricato 87 mila tonnellate di petrolio greggio nel porto di Marsa Bashayer in Sudan ed era diretta in Malesia. Il 16 febbraio avrebbe dovuto scaricare il greggio nel porto di Pasir Gudan.