Nello Mazzone Bacoli. La denuncia All’Europarlamento il dossier dei comitati sulle condizioni di degrado di mare e laghi, tra rifiuti e scarichi di liquami«Le email e le foto che avete inviato dipingono un ritratto raccapricciante della situazione ambientale a Bacoli; il Parlamento e la Commissione europea continueranno a monitorare la situazione». È la risposta ufficiale alle mail inviate dagli ambientalisti di Bacoli, che arriva dall’Europarlamento di Strasburgo e porta la firma della deputata Judith Merkies del gruppo Alleanza progressista Socialisti e Democratici, che preannuncia l’intervento della Commissione europea per portare alla ribalta internazionale il «caso-Bacoli»: una bomba ecologica pronta a esplodere, con arenili ridotti a pattumiera, scarichi fognari abusivi che sversano nei laghi ed ecosistema alterato per la flora e la fauna dell’habitat flegreo. A denunciare la preoccupante situazione in cui si trovano il litorale di Marina Grande, i laghi Fusaro e Lucrino e la zona del Poggio furono, ben sette anni fa, ambientalisti e aderenti ai comitati civici «Tutela della Salute Pubblica» e «Poggio». Foto, fax, lettere, certificazioni igienico-sanitarie inviate, nell’ordine, ai sindaci e ai commissari prefettizi che si sono alternati a Bacoli dal 2004 ad oggi, fino all’attuale primo cittadino Ermanno Schiano. Nessuna risposta ufficiale. E dopo gli anni del silenzio, i comitati hanno spedito una nota, con tanto di foto allegate, direttamente al Parlamento europeo e al commissario europeo allo Sviluppo Janez Potocnik: alla socialdemocratica Merkies sono bastate appena 12 ore per prendere visione della nota e rispondere. «Sulla spiaggia del Poggio c’è ogni sorta di liquame e di spazzatura che arriva dal mare – denunciano nella mail inviata alla Ue, Annamaria Varriale del Comitato per la Tutela della Salute Pubblica di Bacoli e i rappresentanti del Comitato Poggio, Domenico Grande e Alessandro Parisi – In sette anni abbiamo inviato alle autorità locali centinaia di segnalazioni, ma non ci hanno mai risposto. L’ex assessore regionale all’Ambiente, Water Ganapini, in un incontro svoltosi a Bacoli nel 2009 disse che oltre al depuratore di Cuma nel golfo di Pozzuoli scaricano liquami altre 14 fogne. Adesso intervenga l’Unione Europea per garantire il futuro di queste coste e di questa zona». Al vaglio dell’Europarlamento e del commissario Potocnik un ampio dossier con tanto di fotografie che ritraggono lo stato impietoso del mare. Acque putrescenti colme di blocchi di polistirolo usato, reti per le cozze, assorbenti igienici, bottiglie di vetro e di plastica. Fiumi di liquami in un mare di melma. Un affaccio sul golfo che è indegna cornice del percorso turistico del Grand Tour dei Campi Flegrei. «Lanciamo all’Ue un accorato appello – dicono i rappresentanti dei comitati ambientalisti – non solo per rimuovere il liquame e la spazzatura dalle spiagge, ma anche per eliminare definitivamente le cause di questo disastro ambientale, chiudendo tutte le fogne che sversano direttamente a mare». E la polemica approda nelle stanze della politica di Bacoli. «Il Comune si è già attivato per la promozione della pulizia dei tratti di arenili – replica il vicesindaco Michele Massa – Le spiagge diventano ricettacolo di spazzatura per colpa soprattutto delle mareggiate e del malfunzionamento del Depuratore di Cuma. Teniamo alta l’attenzione su questi temi e proseguiamo l’opera di bonifica delle nostre coste.
fonte Nello Mazzone da IL MATTINO del 15/02/2011