BAIA.Realizzata nel 1938 in Albania per trasportare armi belliche, poi acquistata da armatori di Monte di Procida come nave mercantile, infine abbandonata per trent’anni nelle acque di Baia, la «Maria Teresa Presti Simone» è da ieri avviata al suo ultimo viaggio: sono partite le operazioni di rimozione del relitto, con il placet dell’ammiraglio Domenico Picone, comandante della capitaneria di porto di Napoli e il coordinamento del capo del circondario marittimo di Pozzuoli, comandante Caterina Piccirilli, e dal comandante della guardia costiera di Baia, Enrico Alborino. Fondamentale per l’operazione – iniziata anni fa e poi sospesa per mancanza di fondi – il monitoraggio del tratto marino: la Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Napoli e Pompei ha infatti accertato con dei saggi che non vi fossero reperti e strutture antiche nello specchio acqueo occupato dalla carcassa, ormai ridotta a parte residua di un motore in ferro e dalla chiglia un tempo in legno lunga 35 metri. Alla base c’erano dei rifiuti trasportati dalle correnti (plastica, carta, retini) e massi in cemento
fonte il mattino