Mucillagine lungo la costa domitio-flegrea, il Comune chiede l’intervento dell’Arpac per uno screening delle microalghe rosse nello specchio acqueo tra Torregaveta e Cuma. Agli esperti dell’Agenzia regionale per l’Ambiente l’amministrazione del sindaco, Ermanno Schiano, affida dunque il compito di analizzare la massa che da una decina di giorni invade a tratti il litorale sul versante della spiaggia romana. Gli operatori turistici reclamano intanto interventi di bonifica. «Non possiamo asportare queste alghe, ci sarebbe bisogno di un battello spazzamare – afferma Nicola Carannante, titolare di un locale pubblico – o dobbiamo attendere come sempre una mareggiata che le porti al largo». E c’è chi punta il dito contro l’inquinamento, la presenza di scarichi in mare, infatti, ne favorisce la formazione. La mucillagine – costituita da polisaccaridi o zuccheri complessi – si origina dalle microalghe presenti nell’ambiente marino o si forma per disgregazione cellulare delle stesse. Tuttora i meccanismi sono oggetto di ricerca. Ma la produzione di mucillagine non è un caso isolato lungo la costa flegrea. In genere, a favorire la scomparsa del fenomeno sono le forti mareggiate con un ricambio delle masse d´acqua. L’emergenza ambientale che sta interessando la costa domitio-flegrea può estendersi però anche al vicino lago Fusaro: le alghe, in grosse quantità, si infiltrano nella laguna salmastra attraverso le foci. Lo stato di salute del bacino – dove la parziale occlusione dei tre canali causa anossia con periodiche fioriture di alghe e moria della fauna – rischia così di precipitare. E per ripristinarne le originarie condizioni di salubrità, risulta necessaria la messa in opera di un progetto di disostruzione approvato da tempo dal Commissariato straordinario per la bonifica dei siti e delle acque; l’obiettivo del programma mira a favorire il ricambio dello specchio lacustre con il mare per ottimizzare l’ossigenazione. In caso contrario nessun piano di rilancio potrà essere intrapreso
dal mattino PATRIZIA CAPUANO