Il Sindaco, Ermanno Schiano, per quanto concerne l’ipotesi della Sezione Turismo Unione degli Industriali di Napoli di garantire per i monumenti flegrei manutenzione, visite e accoglienza, afferma: “La presenza di privati nella gestione dei siti archeologici di Bacoli può essere valutata e siglata con un accordo di programma, fermo restando che l’amministrazione del patrimonio monumentale resti pubblica. Di concerto con Sovrintendenza, Regione e Provincia, il Comune di Bacoli deve avere un ruolo attivo nel percorso di valorizzazione e gestione dei siti storico-culturali del territorio. Abbiamo proposto a tal fine un tavolo di concertazione per definirne le modalità e favorire una fruizione quotidiana anche con l’ausilio di esperti locali”. Per il museo archeologico di Baia – dove è aperta al pubblico solo la sezione 47 con la ricostruzione Rione Terra e sono chiuse sia le altre nuove sezioni che le due sale inaugurate nel 1993 – ci sono molti nodi da superare: bisogna abbattere le barriere architettoniche, potenziare il numero di addetti alla sorveglianza e completare lavori elettrici. Per altri siti, quali ad esempio la Piscina Mirabilis, bisogna rivedere la formula di “assuntore di custodia” cui sono affidate le chiavi d’accesso al serbatoio imperiale. Il consigliere con delega alla Cultura, Gino Illiano, a riguardo dichiara: “Siamo contro questa avanzata di imprenditori che vogliono colonizzare il nostro patrimonio monumentale. Bisogna superare le difficoltà che hanno impedito finora ai tesori archeologici di essere tali, confrontarci con gli altri Enti e contare su una gestione pubblica insinergia con gli esperti che Bacoli vanta di avere”. Meritevole e da menzionare è il lavoro svolto per la promozione dei siti archeologici di Capo Miseno dall’Associazione Misenum che organizza visite guidate.
Dott.ssa Patrizia Capuano
Ufficio Stampa Comune di Bacoli