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E' stato un week end caldissimo,lunghe code per andare a mare

 Sporco o pulito, il mare del litorale domitio non fa più paura. Lo si verifica dalle code di auto e scooter che si muovono dai centro urbani alla fascia costiera. Pochi chilometri che, però, si macinano anche in un’ora. Intanto, complice l’afa di queste ore, le spiagge disertate l’anno scorso, ora tornano affollate e poco importa se l’acqua è torbida, di un colore verde scuro, oppure rossa e piena di alghe. Oppure se torna pulita grazie al vento di terra, che porta al largo la sporcizia. Inganno dell’occhio umano, però. Sull’inquinamento si esprime l’Arpac e le indagini non sono sempre confortanti. Con gli interventi di ristrutturazione dei depuratori, avviato nei giorni scorsi, si spera in un netto miglioramento. E, in contemporanea, è patito il monitoraggio dell’università federiciana si attendono con ansia i risultati dopo che, ai primi di luglio sono stati colpiti dal divieto di tuffo, per la presenza di colibatteri, ben sette lidi tra Licola e Pozzuoli, nella zona a ridosso della foce. «L’effetto positivo c’è, ma non cantiamo vittoria: il monitoraggio sul funzionamento degli impianti deve essere costante – dice Salvatore Trinchillo, responsabile Sib Napoli – Noi restiamo in allerta». Il mare però non è sporco ovunque. L’altro giorno, sorpresa delle sorprese, i diportisti hanno avvistato a mezzo miglio dall’isolotto di San Martino una colonia di delfini che, poi, da Monte di Procida si è spostata verso Miseno. Uno spettacolo di grande emozione per chi ha avuto la possibilità di filmarlo e pubblicare i video su youtube con i giochi d’acqua dei mammiferi. La situazione, però, sembra in continua evoluzione. Sia per gli interventi di disinquinamento in corso, che per intervento delle correnti. Di certo, intanto, anche se non c’è ancora la bandierina blu, sembra archiviata la psicosi delle infezioni che l’anno scorso lasciò gli ombrelloni chiusi per tutta l’estate, con un danno per il settore turistico stimato tra i 60 e i 70 milioni di euro.

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