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5000 firme per far rimuovere il relitto della nave di BAIA

Una petizione per rimuovere la nave Sassari Primo, ferma da quasi trent’anni nello specchio acqueo antistante il Castello aragonese di Baia. In cinquemila, residenti e bagnanti, hanno firmato affinché il tratto marino sia liberato dall’imbarcazione, tra l’altro pericolosamente usata dai ragazzi per tuffarsi in acqua. «È pericolosa – afferma un diportista, Antonio Rinaldi – oltre ad essere un intralcio alla navigazione leggera, è adoperata come trampolino. Ed è diventata un ammasso di ruggine e lamiere roventi». Bloccata nella rada di Baia dagli inizi degli anni ’80, la Sassari Primo fu immatricolata a Cagliari come nave mercantile e faceva la spola tra le coste campane e la Sardegna; in seguito a vicende giudiziarie, fu pignorata e fermata, per poi essere abbattuta. «Ma per la demolizione si attende una gara a pubblico incanto – spiegano dalla guardia costiera – i lavori devono essere affidati a una ditta specializzata nello smaltimento dei residui ferrosi». Lunghi iter e ostacoli burocratici hanno di fatto rinviato di decenni l’asportazione e la distruzione dell’imbarcazione e la bonifica del tratto marino circostante. La Sassari Primo resta ferma anche per questa estate in una delle più belle insenature della linea di costa, a pochi metri dal famoso eremo aragonese che ospita il museo archeologico dei Campi Flegrei. I bagnanti che raggiungono la spiaggetta incontaminata alle pendici del castello non possono fare a meno di notare l’imbarcazione in parte affondata e con la chiglia incastrata tra i fondali. «Deturpa il paesaggio e l’habitat marino. La posidonia in quel tratto sta scomparendo», assicura Maria Scotto, appassionata di immersioni subacquee. A poche decine di metri, lungo il litorale, fino a qualche anno fa giaceva il cosiddetto «cimitero delle navi» davanti alla spiaggia della Beata Venere. L’ammasso di lamiere è stato rimosso solo nel 2004: la linea di costa, finalmente libera dalle carcasse, ha riacquistato la sua bellezza, e tuttavia qualche residuo metallico è rimasto tra la sabbia e i fondali

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