L’evento che attira ancora tantissimi montesi a ritornare nella terra madre Procidana è certamente la grande processione dei “Misteri” che si tiene ogni anno il venerdì santo; rappresentazioni iconografiche raffiguranti la vita e la morte del Cristo, costruite e portate in processione dai giovani isolani, insieme alla statua del Cristo Morto velato.La processione viene organizzata dalla confraternita dei Turchini o dell’Immacolata Concezione, fondata nel 1629 dai padri Gesuiti e tutti i partecipanti, per l’occasione, indossano il saio bianco sormontato dalla “mozzetta”, o mantello, di colore azzurro gelosamente custodito da ogni famiglia procidana.
La manifestazione coinvolge tutta l’isola, sia nella preparazione che nello svolgimento. Per i procidani la processione ha inizio molti tempo prima (inizio febbraio). Giovani e meno giovani si organizzano in gruppi per progettare i Misteri, strutture plastiche portate a braccia.
Ogni gruppo lavora a sé in uno dei tanti portoni isolani che diventano i veri punti di aggregazione sociale per l’inverno
procidano. Tutto è affidato alla fantasia e alla creatività .
Il corteo ha inizio nella piazzetta antistante l’Abbazia di San Michele Arcangelo da dove il confratello dei Turchini più anziano procede alla cosiddetta “Chiamata dei Misteri”…. “a chiammata”.
La processione si apre con lo struggente suono di una tromba e la risposta di 3 colpi di tamburo in ricordo del suono che accompagnava i condannati a morte nella Roma antica. A seguire la bandiera con la scritta SPQR, le catene (simbolo della cattura di cristo), i Misteri variabili, ossia realizzati anno per anno, e quelli fissi, custoditi presso l’Abbazia.
Chiudono la processione l’antica statua dell’Addolorata seguita dagli angioletti, bambini di età non superiore ai 2 anni, che indossano un abitino nero con ricami dorati a segno di lutto similare al vestito della Vergine Addolorata. Infine la statua del Cristo morto preceduta dal pallio: un baldacchino funebre sorretto dai rappresentanti della Marina Militare Procidana.
La processione dopo aver seguito il percorso storico termina al porto di Marina Grande mentre le statue del Cristo Morto e dell’Addolorata vengono ricondotte nell’Abbazia di San Michele Arcangelo ove, nel primo pomeriggio, viene celebrata la famosa funzione religiosa dell’Agonia. In serata, poi, il momento ancor più suggestivo con la fiaccolata che
riaccompagnerà la statua dell’Addolorata e quella del Cristo morto nella “loro” chiesa di S. Tommaso.
Quest’anno c’ero anche io e ho realizzato un po di scatti che vorrei condividere con tutti voi:
Pasquale Mancino