dal Notiziario Flegreo del 28 ottobre 2005
Ritorna alla ribalta la pruriginosa storia del “marito, moglie e tunisino”Una vicenda senza fine quella che ha avuto inizio, la “sfortunata” notte del 13 ottobre nella zona del Lido Fusaro, che ha richiamato l’attenzione di un intero paese.
Da ultime fonti attendibili, pare che la “chiacchiera” sia arrivata addirittura oltreoceano, in America. I montesi a quanto pare, la sera, una volta finiti i propri impegni lavorativi, si dilettano a comunicare, tramite Internet, con i compaesani espatriati in America (che, si sa, sono davvero tanti).
Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo per sommi capi la vicenda: una macchina appostata nel cuore della notte, nella zona del Parco Quarantenario (al Fusaro) viene avvicinata da una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri che si trovava a transitare da quelle parti per una ordinaria operazione di controllo.
Al toc toc dei militari, si apre una scena da film a luci rosse.
Una 23enne bacolese, completamente nuda, un nordafricano e il marito di lei 28enne. Le posizioni inequivocabilmente hard: la donna intratteneva il 30enne extracomunitario con rapporti orali, mentre il marito osservava compiaciuto dal sedile anteriore.
Un triangolo “prestofatto” interrotto dall’invito dei militari a seguirli in Caserma con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico. Finiva qui la cronaca dei fatti. Una mera illusione, scoprimmo nei giorni a venire.
La notizia pubblicata diventa miele per le api: un intero paese si diletta ad investigare, confrontando età , macchine, posti e luoghi d’origine per risalire ai protagonisti della vicenda.
Così, dal cinismo di qualcuno che voleva tirare un brutto tiro mancino, vengono fuori due nomi. Due ragazzi sposati da poco (lo scorso agosto) stessa età , stessa auto, stesse origini.
Una sfortunata serie di coincidenze che getta nello sconforto i due povericristi.
Sette giorni dopo la pubblicazione dell’articolo, decidemmo di dare voce all’ingiusto accusato, Antonio Schiano, oramai stanco e alquanto arrabbiato dalla serie di innumerevoli danni riportati dalla visenda.
Antonio è infatti titolare da sempre di un noto locale del Monte di Procida. Un locale che da quel giorno continua a registrare un triste “crollo di clienti”. In compenso arrivano le telefonate di scherzi e frasi ridicoli del tipo:
“Scusate è la Taverna del Tunisino?”.
E considerato che la mamma dei cretini è sempre incinta i due ragazzi hanno ben pensato di
“L’aggresione di sospetti e mezze parole che tutt’ora circonda la nostra giovane coppia non l’auguriamo a nessuno e non fa onore a Monte di Procida.
La speranza è che gli organi di polizia giudiziaria da noi interessati al piu presto fanno piena luce sulla spiacevole vicenda.
Il maresciallo Perna comandante della caserma dei carabinieri di Monte di Procida, una persona davvero gentile, ci ha detto di non preoccuparci. Ci ha detto che “chi deve saperlo”, penso alle forze dell’ordine ed ai giudici che dovranno poi prendere in considerazione la denuncia, sa che non siamo noi, si è anche rammaricato che, per ovvi motivi, non puo fornire i nomi dei protagonisti della vicenda.
Anche tutta l’amministrazione comunale con il primo cittadino dott. Giuseppe Coppola ci sono molto vicino in questo bruttissimo momento dandoci conforto.
Vergogna non si fanno speculazioni e diciture di questo genere.
Comunque quello che non si fa su questo mondo per poi un giorno pagare le conseguenze. In qualche modo o maniera il buon DIO ve lo rendera’……… ”
Tanta la solidarietà ricevuta, tra i vari commenti il più carino di tutti, quello di “Pakomisen“:
“ciao a tutti ,come sapete a MONTE DI PROCIDA si e sempre ngiuciniato,e chi lo fa e sempre chi tiene u pier yeng,oppure a biama ca ci pongn nguorp, come diceva la buonanima di mia madre,friscallanima sua. ma io dico no ,ma perche non ci guardiamo le nostre corna che tutti ce le abbiamo , (si anche tu che ti credi che sei meglio degli altri.)che hai incolpato questi due ragazzi per coprirti delle tue vicende,io sono un ragazzo di piazza e sento cosa si dice li mezzo,dalla mattina alla sera si ngiucenea solo,io sento delle cose che a volte mi vergogno di essere montese ,e vi garantisco che chi lo fa sempre colui o colei ca ci puzz u ciat. anche io cio le corna ,pero toto diceva basta saperlo che celai,tanti non lo sanno e mi dispiace per loro perche il loro migliore amico gli sta parlando alle spalle”. Firmato: un amico.
Ora alla fine della fiera, pare che giustizia si stia compiendo perchè a quanto pare non sempre due + due fa quattro!
Qualche indizio certo, pare infatti aver dirottato il buon fiuto di un montese, intento a colerne sapere di più, sulla coppia “beccata”.
E ne è venuto fuori, che si tratta di un puteolano e di una bacolese, che a quanto pare non risultano nemmeno sposati. Semplicemente conviventi, lui con un passato di droga alle spalle e lei con una vita di facili costumi, che da pochi anni vicono al Monte di Procida.
Ad Antonio Schiano e alla sua giovane moglie, coinvolti dalla cattiveria di qualche rivale in affari, ci sentiamo solo di dire: “Giustizia è presto fatta quando le condanne nascono da inciuci di pettogoli e comare”.
Oriana Izzo