Mi chiedo, ma se questo avviene in Italia, il maggior alleato USA, cosa puo’ accadere in Iraq o in altri paesi dove e’ forte la presenza militare USA?Se un soldato americano prende a pugni un commilitone, merita la condanna. Se invece colpisce con una coltellata all’addome un ragazzo italiano, può essere considerato innocente come un agnellino. Il paradosso è nella sentenza emessa dalla corte marziale Usa nei confronti di Nicolas Miller, 21 anni, il marine che il 2 novembre scorso fu protagonista di una rissa nel piazzale della discoteca Havana Club, a Pozzuoli, e ferì gravemente all’addome Davide Follero, 22 anni, addetto alla sicurezza del locale.
«Miller aveva bevuto un po’ troppo – racconta il penalista Vincenzo Dostuni, che con l’avvocato Giovanni Basile rappresenta gli interessi di Follero – e si mise a litigare con un giovanotto che, a quanto pare, infastidiva la sua ragazza. Un altro soldato americano cercò di dividerli e venne colpito con un pugno. Poi intervenne Davide, che aveva il compito di garantire la sicurezza dentro e fuori la discoteca: a questo punto il militare tirò fuori il coltello e glielo affondò nell’addome».
La sera stessa Miller venne arrestato. Avviato il procedimento nei suoi confronti, le autorità statunitensi chiesero e ottennero da quelle italiane, in base al trattato Nato, di trasferire il giudizio alla corte marziale di Capodichino. Il risultato? «Una sentenza di condanna per il pugno all’americano e di assoluzione per la coltellata all’italiano – prosegue il penalista – purtroppo conosciamo soltanto il dispositivo, le motivazioni di ciò che è stato deciso da un tribunale militare non vengono rese note».
A Davide Follero è stato comunque promesso un risacimento in denaro. «Ma non è questo che lui voleva – continua l’avvocato Dostuni – lui desiderava giustizia. A quanto pare, la corte militare americana divide la popolazione in persone di serie A e di serie B e, in quest’ultima categoria, entrano gli italiani. L’uomo che ha aggredito Davide e che solo per miracolo non l’ha ucciso è libero di andare in discoteca, alzare il gomito, provocare una nuova rissa o, magari, mettersi al volante e provocare un incidente mortale. Ma i militari americani riescono sempre a sfuggire alle loro responsabilità».
N.M.
P.P.
Fonte: IL Mattino 7 ottobre 2004