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Patentino: si parte tra ritardi e disorganizzazione

Su 700mila domande ne sono state evase solo 230mila

Patentino: si parte tra la polemiche

Soltanto duecento i giovani in regola: per gli altri in arrivo multe e sequestri

È scaduto il termine per conseguire il patentino per la guida dei ciclomotori ma, sembra che l’operazione “ciclomotore sicuro” sia ancora in alto mare. Solo 230mila domande sono state evase sulle 700mila presentate per seguire i corsi. Ma il dato più inquietante è che, vuoi per i ritardi nei finanziamenti, vuoi per l’impreparazione dei giovani in tema di codice della strada e guida sicura, sono soltanto 200 i ragazzi che sono riusciti a passare l’esame e a prendere il patentino. Oggi si inizia, comunque, con le nuove regole: i ragazzi tra i 14 e i 18 anni che saranno trovati a viaggiare sugli scooter sprovvisti del documento di guida, dovranno pagare 516 euro di multa e vedersi sequestrato il motorino per ben due mesi.

Prima della scadenza del termine, era stata richiesta a gran voce, e da più parti, una proroga da parte di associazioni di categoria e di consumatori: c’è chi chiedeva un rinvio minimo di tre mesi per consentire lo smaltimento delle domande, chi si spingeva fino ad un anno, tenendo anche presente che circa 100mila ragazzi sono stati esclusi per il ritardo nell’arrivo degli stanziamenti (5 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione di concerto con quello del Tesoro), cosicché molte scuole non hanno avuto il tempo di adeguarsi e di approntare i corsi. Ma qualsiasi ipotesi di rinvio dei termini è stata respinta con fermezza dal ministro dei Trasporti Pietro Lunardi. Ora, chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori; e chi rimane “fuori” e viene “beccato” sul motorino senza patente, dovrà pagare una multa di un milione delle vecchie lire e rimanere appiedato per due mesi.
La polemica monta: dall’Aci spiegano che i fondi stanno arrivando solo in questi giorni: troppo tardi per far fronte alle migliaia di domande presentate. Le autoscuole, intanto, “scoppiano”, in sostituzione delle scuole che, non a causa loro, ma per il mancato arrivo degli stanziamenti, non hanno potuto, tranne che in pochi casi, organizzare i corsi. Ma nelle autoscuole si pagano tra i 100 e i 150 euro per frequentare, anche se alcune stanno cercando di promuovere l’affluenza con prezzi più bassi, circa 65 euro. Si è arrivati persino a regalare berrettini, magliette, gadgets e quant’altro pur di attirare i ragazzi per quello che, da oggi, è un dovere davanti alla legge. Ma la legge parte col piede sbagliato, e mentre i lavori sono ancora in corso, ben lontani dall’essere terminati, si comincia, anche se solo pochissimi sono i ragazzi dai 14 ai 18 anni che hanno potuto, o voluto, mettersi in regola. In compenso, una vera e propria task force di vigili urbani, avrà il compito di vigilare e controllare che i giovani centauri siano in regola, non solo con il patentino, ma anche con l’uso del casco. Ironia della sorte potrebbe essere che un motociclista sia fermato perché non indossa il casco e che, guardandolo, i vigili possano accorgersi anche della sua età anagrafica e dargli una “doppia batosta”: una multa per il mancato uso del casco, e una per non avere il patentino, più, ovviamente, il sequestro del mezzo: tutte le sezioni territoriali dei caschi bianchi sono in stato d’allerta e controlleranno a tappeto le strade a caccia dei giovani trasgressori. Ma i ragazzi, almeno molti di loro, sembrano essere molto poco interessati a questo patentino. E in realtà, a fronte ad un’organizzazione a livello centrale, così raffazzonata da mettere in una situazione di emergenza vigili, autoscuole e scuole statali, in un certo modo “mollando” la “patata bollente” a loro, così come le conseguenze dei ritardi e della disorganizzazione, sembra che l’istituto stesso del patentino sembri a molti inutile: ad esempio, chi sta per compiere 18 anni, molto probabilmente aspetterà di poter prendere la patente auto invece di prendere due documenti di guida in due anni…

Fabiana Scotto di Perta

Da “Il Notiziario Flegreo” dell’1 luglio 2004

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