I fratelli Alfonso e Giacomo Illiano, due pescatori bacolesi, ieri come ogni mattina sono usciti in mare per guadagnarsi la giornata, con il loro gozzo sono partiti dal porto di Marina Grande, inconsapevoli dello straordinario incontro che di li a poco avrebbero fatto.Nel raccontare l’avventura appena trascorsa sono ancora emozionati: “Eravamo usciti come ogni mattina – raccontano i due pescatori- verso le sei mentre ci dirigevamo in mare aperto abbiamo notato qualcosa che galleggiava sull’acqua, incuriositi ci siamo avvicinati e siamo rimasti sorpresi da quello che avevamo trovato”.
Agli occhi increduli dei due fratelli compare una Tartaruga marina di grosse dimensioni: “Abbiamo visto che era in difficoltà – continuano i due pescatori – e abbiamo cercato di portarla sulla barca, con molta fatica ci siamo riusciti e l’abbiamo condotta in porto”.
La Tartaruga salvata.
Arrivati nel porto i due fratelli non sapevano a chi rivolgersi, ma è stato provvidenziale l’incontro con Paolo Scotto di Frega, assessore del Comune di Monte di Procida, che si è subito attivato per mettersi in contatto con l’Acquario di Napoli, che è il maggior centro europeo per la cura e la riabilitazione di questi animali. La tartaruga appartiene alla specie Caretta Caretta, molto diffusa nel mediterraneo, è raro che questi esemplari si spingano fino alla costa, ma è soprattutto raro trovarle nelle nostre zone, è probabile che l’animale abbia perso l’orientamento e si sia spinto fino alla costa bacolese, infatti, la tartaruga mostrava una piccola ferita alla zampa, la scoperta è stata sicuramente sensazionale ed ha cambiato la giornata ai fratelli Giacomo e Alfonso che hanno commentato “Sono anche queste le soddisfazioni per il nostro mestiere”.
I due pescatori si sono affezionati molto alla tartaruga e nell’attesa che arrivassero i biologi della struttura napoletana l’hanno coccolata a lungo, battezzandola simpaticamente Bimba.
I due fratelli Illiano sul loro gozzo con “Bimba”
In collegamento telefonico con l’Acquario seguendo le indicazioni dei biologi sono riusciti a dare un primo aiuto all’animale, che per fortuna è stato poi trasportato alla struttura napoletana dove verrà curato e poi rimesso in libertà.