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Attori professionisti e professionisti-attori insieme per beneficenza

Da ‘Il Notiziario Flegreo’ del 28 marzo 2004

Attori professionisti e professionisti-attori dilettanti insieme per dare un aiuto fattivo ai senza tetto, ai malati, ai poveri, agli emarginati. Medici, avvocati, specialisti dei Campi Flegrei si impegnano in prima linea, calcando le tavole del palcoscenico del teatro Cilea per un musical in due atti, “Barboni”, organizzato dall’Associazione Tea Onlus, presentato dalla Compagnia Teatrale “Arte per Arte” per la regia di G. Sollazzo, che andrà in scena dal 20 al 23 aprile.<<Una serata a teatro per riflettere su povertà ed emarginazione>>, questo il tema proposto per la mini- tournèe al teatro napoletano, uno spettacolo di beneficenza, ma soprattutto un progetto coraggioso e artisticamente valido. Si tratta di un lavoro inedito di Giuseppe De Sanctis, ambientato in quella particolare fascia di emarginazione sociale definita dei “senza dimora”, concepito come un’operazione di riscatto da una situazione ai limiti del mondo cosiddetto “perbene” di una società, troppo spesso, bella fuori e arida dentro.
Musiche originali, coreografie, monologhi e poesie “filtrano” i sentimenti di questa particolare fascia sociale, non trascurando di attribuirle i volti e gli idiomi della napoletanità, per un’opera di assoluta originalità che ha convinto l’associazione ad utilizzarla come strumento di sensibilizzazione e promozione culturale.

<<‘Barboni’ –scrive Lina Grosso a nome dell’intera compagnia- un musical del “maestro” (così affettuosamente definito da alcuni del cast) Peppe De Sanctis, è sicuramente l’opera di un napoletano purosangue nonché di un uomo che è riuscito bene a comprendere e descrivere i sentimenti più profondi di esseri umani comunemente considerati emarginati.
Si direbbe un’operazione di riscatto compiuta a vantaggio di tali persone, che pur vivendo di miseria e nella miseria conservano spesso nel proprio animo sentimenti buoni e nobili che non sempre dimorano in coloro a cui invece la società attribuisce ruoli di primo piano.
Sembrerebbe, ancora, un anelito all’unione del genere umano attraverso un’utopica società nella quale tutti possano essere uguali.
Tuttavia una spiritualità fatta di amore ed altruismo pervade l’intero testo lasciando pensare che in realtà anche “nel poco” e “con il poco” si può vivere in modo fiero e dignitoso.
Rincorrendo, infatti, la quiete e la tranquillità nelle futili e spesso inutili occupazioni di ogni giorno (“se fanno sempe e’ ‘ccorse p’appare’ annanze all’uocchie e’ ‘ll’ate”) perdiamo spesso di vista l’importanza di quelle “piccole” cose che danno realmente importanza alla vita costituendone la vera “essenza”.
Quella “essenza” che con l’Autore diventa “A’ sustanza d’a’ vita”, oggetto di una delle considerazioni in rima più importanti dell’intero lavoro, attraversata, pur nella freschezza dei versi, da una sottile vena di malinconia e da un deciso invito alla autocritica:..”Sfurzammece e’ capì chi overo simme! Mettimme in dubbio ‘a vita che facimme!”….
E la vita scorre, e il tempo passa inesorabilmente…
E’ la vita di Gennaro, Peppe, Giovanni, Rosetta, Rituccia, Annarella, la vita di tanti “senza fissa dimora” che affollano le strade di ogni città.
Ma, nello specifico di questo lavoro, questa folla appartiene a Napoli, a Pozzuoli, a Bacoli, Quarto, Monte di Procida… i volti e gli idiomi dei personaggi sono quelli delle nostre città che tra le proprie bellezze artistiche ed architettoniche nascondono un mondo di tristezza ed emarginazione.
I protagonisti si riuniscono e vivono per strada accontentandosi di trovare nei rifiuti qualcosa da mangiare o da indossare.
Tuttavia, pur nella indigenza più estrema, non rinunciano ad utilizzare la propria fantasia raccontandosi le proprie “storie di vita” (reali o frutto di invenzioni?) e a sognare momenti migliori, un letto nel quale dormire o un piatto caldo…
La pur triste condizione di vita non impedisce loro, infine, di conservare sentimenti nobili e puri, di cui diventano paladini nel momento in cui si rivelano pronti a tendere una mano proprio a coloro che un tempo gliela negarono.
Le conclusioni ed ogni altra considerazione le lasciamo però allo spettatore, il quale, siamo convinti, non mancherà di interrogarsi sul significato e gli scopi della propria umana esistenza, ovvero di quella “sustanza” a cui si faceva riferimento in precedenza che è…”comm’e’ na’ radice e’ n’albero spezzato ca’ manco na’ tempesta ‘cchiu’ sfrenata se po’ purta’”… alla fine, anche indipendentemente dalla nostra volontà , comunque..”rummane ‘n’terra”>>
.

Ma non è solo ai senza casa che si rivolge l’iniziativa: l’associazione ha, infatti, stabilito di destinare i fondi raccolti in ognuna delle serate in programma ad associazioni o iniziative che si occupano di problematiche particolari e malattie invalidanti che spesso determinano gravi situazioni di disagio ed isolamento sociale.

Martedì 20 aprile i fondi raccolti andranno alla Fondazione “Massimo Leone” o.n.l.u.s., che si occupa di accoglienza ed assistenza dei “senza fissa dimora”; mercoledì 21 aprile l’incasso sarà devoluto al Lions Club International, sezione di Quarto, promotore, insieme ai Lions Clubs “Campi Flegrei”, Bacoli Monte di Procida “Cuma” e Villaricca “Gaudianum”, del progetto “Un bastone per i non vedenti”, svolto in collaborazione con il Lions Club francese “Paris Butte Montmartre” per la diffusione di un moderno presidio terapeutico per i non vedenti denominato “bastone elettronico” e la formazione di terapisti specializzati; giovedì 22 aprile il beneficiario sarà l’AIF, Associazione Intolleranza al Fruttosio o.n.l.u.s., impegnata nella ricerca su una rara malattia genetica che può determinare, se non diagnosticata nel bambino, gravissimi danni epatici e renali, bassa statura e malnutrizione; venerdì 23 aprile, infine, “Barboni” sosterrà la campagna di solidarietà promossa dal quotidiano “Il Golfo” a favore del Reparto di Ematologia dell’Ospedale San Gennaro di Napoli per l’acquisto dell’attrezzatura necessaria per il trapianto delle cellule staminali, per la cura delle leucemie.

Fabiana Scotto di Perta

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