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MONTE DI PROCIDA VARA IL NUOVO STATUTO COMUNALE

da IL MATTINO del 11 marzo 2003…Figli di emigranti, ma per sempre montesi

ANTIMO SCOTTO

Una sorta di Carta dei Princìpi, una nuova impostazione della vita amministrativa con l’individuazione di alcune figure di assoluto rilievo ispirate in qualche modo alle esperienze del Bilancio Partecipato.

Dopo una estenuante serie di sedute del Consiglio comunale, il Comune di Monte di Procida ha varato il nuovo Statuto comunale. Uno strumento che non ha raccolto l’unanimità dei consensi dei consiglieri, ma al quale tutti hanno dato il proprio contributo nella apposita commissione presieduta dall’assessore Antonino Gnolfo.

Nove titoli per un totale di 88 articoli: oltre alle consuete regolamentazioni dell’attività amministrativa in senso stretto, ci sono le linee-guida tese alla partecipazione attiva dei cittadini ed alla trasparenza degli atti.

Da segnalare, il riconoscimento della «cittadinanza sociale» secondo la quale «si considerano cittadini tutti coloro che risiedono nel territorio comunale e coloro che abbiano un rapporto qualificato con il Comune per lavoro, di studio, di impegno volontario o di utenza dei servizi».

A sancire il legame anche con chi ha abbandonato la propria terra per motivi di lavoro, «sono considerati cittadini tutti i montesi e discendenti dei montesi residenti all’estero, anche se privi di residenza o di cittadinanza».

C’è poi il «Forum della Città», organismo di partecipazione alle grandi scelte che attengono alla vita della comunità locale. Del Forum faranno parte le libere associazioni e tutte le associazioni e gli enti che costituiranno le Consulte, chiamate a esprimere parei e proposte.

E ancora: viene istituito l’Osservatorio per il disagio Giovanile, con il quale l’amministrazione intende monitorare il mondo dei giovani per scongiurare le devianze. C’è poi la Commissione per le Pari opportunità, a sostegno delle iniziative che riportino la donna in primo piano.

«Siamo soddisfatti – spiegano il sindaco Pippo Coppola e l’assessore Gnolfo – crediamo si tratti di uno strumento che permetterà di sviluppare la vita sociale favorendo la massima partecipazione».

Fonte: http://www.ilmattino.it

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