PIT CAMPI FLEGREI: LA FEDER-MEDITERRANEO GETTA ACQUA SUI FACILI ENTUSIASMI E INVITA A SCIOGLIERE I NODI CHE FRENANO LO SVILUPPO…”Se alcune forze politiche rivendicano i meriti della propria coalizione
di riferimento per il prospettato finanziamento del PIT Campi
Flegrei, è giusto che si assumano, nello stesso tempo, la
responsabilità di spiegare in che modo si intendono rimuovere gli
ostacoli che oggettivamente impediscono, da troppi anni, e, se non
rimossi, continueranno a impedire lo sviluppo del territorio di
Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida”.
Lo ha dichiarato Giovanni Oriani, coordinatore per Pozzuoli della Feder-Mediterraneo,
organizzazione indipendente non governativa membro della Task Force
ONG del Consiglio d’Europa.
“Il primo nodo da sciogliere riguarda i vincoli capestro imposti dal ministero dei beni culturali attraverso
il piano territoriale paesistico”, ha spiegato Oriani, “la Regione, cui è tornata la competenza in materia, non ha ancora provveduto a riformulare le scelte del piano in funzione del diritto della popolazione flegrea di sviluppare la propria economia e migliorare i propri livelli di vita”. Ma, la Feder-Mediterranweo non esita a mettere in evidenza gli stessi limiti del PIT: “Il ruolo dei Comuni nella elaborazione del progetto integrato è stato, più che limitato,
quasi nullo. Tutto è stato lasciato nelle mani della Regione e, sopratutto, di quelle stesse Soprintendenze che, per la propria natura burocratica e unilaterale, tendono non a una equilibrata gestione produttiva del territorio, ma alla sua mummificazione”.
Quale scenario sta per aprirsi, dunque, innanzi ai Campi Flegrei? “C’è il rischio che si facciano grossi interventi sui beni
culurali”, afferma il delegato puteolano della federazione, Oriani, “senza procedere ai contestuali, indispensabili interventi sull’adeguamento e la riqualificazione delle attrezzature ricettive e turistiche, sulle infrastrutture e sul tessuto urbanistico. Se così sarà, significa che i Campi Flegrei diventeranno un grande parco dei divertimenti per turisti che andranno a spendere i loro soldi negli alberghi che saranno costruiti a Bagnoli riutilizzando i volumi delle fabbriche dismesse.
A Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, come al solito, resterebbero solo le briciole”.