LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E AL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA ON. ANTONIO BASSOLINO…
SI PUÒ MA NON SI VUOLE
Perché no?
Da giorni, da settimane, cercano la risposta i sei giovani, nuovi vigili urbani assunti, a tempo determinato e ad orario parziale, al Comune di Monte di Procida, in esito ad un pubblico concorso appositamente bandito.
Quali sono i reali motivi che impediscono il rinnovo del loro contrattotrimestrale?
Eppure, le ragioni per mantenerli in servizio ci sarebbero. Eccome!
Motivazioni, necessità e ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo (come prevedono e richiedono l’art. 5 del D.Lgs. 368/01, che detta la nuova disciplina dei contratti a tempo determinato, e la recente circolare del
Ministero del Lavoro, n.42 del 01.08.2002 ) ci sarebbero tutte.
Le ha, ampiamente e dettagliatamente, specificate in una relazione agli Amministratori lo stesso Comandante della Polizia Municipale, Cap. Dott. Ugo
Rosario Mancino.
Due su tutte: l’attuale consistenza dell’organico del Corpo dei Vigili (Comandante, nove agenti e due ausiliari al traffico ); le mansioni e le
competenze, in continua espansione, affidate alla polizia urbana.
La prima, di per se, denota la necessità di un potenziamento stabile; la seconda
discende dalla mera osservazione degli innumerevoli problemi che quotidianamente
sorgono, correlati come sono alla viabilità, alla circolazione veicolare, all’abusivismo edilizio, alla tutela ambientale, al controllo del territorio, al
commercio, allo smaltimento dei rifiuti…
Nella relazione presentata al Sindaco e agli assessori della cittadina flegrea,
il Comandante ritiene indispensabile il rinnovo del contratto ai sei nuovi agenti ( considerato anche il loro buon operato ) almeno con le attuali modalità
( tre mesi, ad orario ridotto ) per poter attuare i progetti indicati dalla stessa Amministrazione e mirare a risolvere quei problemi che diventano sempre più pressanti per il territorio ed evitare la loro cronicizzazione.
Ma tutto ciò è già ampiamente noto, diremmo scontato, per chi amministra: una
priorità, l’ordine e la sicurezza pubblica; un obbligo prevenire le violazioni; un dovere reprimerne le manifestazioni.
Ed allora? In attesa dello stabile potenziamento dell’organico, da realizzare con un nuovo concorso, si rinvia sine die la soluzione dei problemi.
E’ noto, infatti, che l’espletamento di un concorso comporta tempi lunghi e
dispendio di risorse; senza considerare che il c.d. “patto di stabilità” potrebbe impedire, per tutto il 2003, nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Sorge, quindi, la domanda: perché non continuare il servizio, con le sperimentate, attuali modalità visto che i risultati ci sono? Lo consente la legge.
A cosa servono i suggerimenti del Capo dello Stato ( Cfr discorso di Ciampi nella recente visita ad Avellino ), gli inviti di Bassolino?
La risposta, perentoria e netta del Sindaco in sede di Consiglio Comunale: ragioni politiche.
Ne consegue una considerazione di fondo: se fare politica significa abbandonare a se stessi i cittadini e la città, ignorandone i problemi, potrebbe essere
indifferibile riscrivere leggi, regolamenti, disposizioni, manuali, ecc..
E, soprattutto, potrebbe essere necessario rendere edotti i cittadini che gli attuali Amministratori, anziché fautori e tutori dell’ordine pubblico, della
civile convivenza, della sicurezza sociale, hanno assunto, ovviamente per “ragioni politiche”, atteggiamenti di rinuncia e di inerzia.
Si salvi chi può!
I sei giovani vigili