Monte di Procida – Troppo spesso il vigile urbano viene visto solo come un “distributore” di contravvenzioni, uno dei nemici principali degli automobilisti. In realtà il lavoro del poliziotto municipale non si esaurisce solo con questo tipo di vigilanza, ma si allarga ad una serie di compiti di notevole estensione e di fondamentale importanza per la collettività locale.
Di questo si è resa conto anche la signora Maria, la chiameremo così per ovvi motivi di privacy, la cui disavventura si è conclusa felicemente grazie all’intervento della polizia municipale del comune di Monte di Procida.
L’episodio è accaduto venerdì mattina nel più piccolo dei paesi flegrei, protagoniste due nomadi di nazionalità serba, in trasferta giornaliera da Casoria e approdate a Monte di Procida in cerca di fortuna.
Le due donne sono state notate mentre si aggiravano con fare sospetto attorno ad un’abitazione di via Filomarino nei pressi di Piazza Sant’Antonio, alcuni abitanti della zona hanno visto le due entrare ed uscire ripetutamente dall’appartamento di proprietà della signora Maria, poco dopo la stessa proprietaria si è accorta che le due nomadi avevano “preso in prestito” dalla sua casa gioielli e soldi, naturalmente si è gettata all’inseguimento ma le due si erano già dileguate, a questo punto qualche cittadino di buon senso ha pensato bene di allertare le forze dell’ordine, una telefonata è arrivata anche al comando dei vigili urbani del comune flegreo, che in breve tempo ha inviato una pattuglia in zona.
I vigili urbani hanno subito raccolto una sommaria descrizione delle due nomadi e si sono poi lanciati all’inseguimento, dopo un po’ le due sono state individuate e vistesi braccate hanno abbandonato la refurtiva cercando di sfuggire ma non sono andate lontano anche perché in un secondo momento gli agenti si sono resi conto che entrambe erano in stato di gravidanza.
La refurtiva è stata tutta recuperata e riconsegnata alla signora Maria mentre le due sono state portate al comando di polizia municipale, le due nomadi sono risultate essere B. Z. di anni 20 e M.D. di anni 26 entrambe di nazionalità serba ma con residenza nel campo nomadi di Casoria, le due sono state poi consegnate ai Carabinieri della compagnia di Monte di Procida diretti dal maresciallo Bollino coordinati dal maggiore Capodivento che le hanno condotte all’ospedale Santa Maria delle Grazie, poiché, come già detto, le due erano entrambe in stato di gravidanza ed il loro stato di fermo viene formalizzato nel nosocomio puteolano.
Le due verranno ora processate per direttissima ed una condanna è certa, anche perché la signora Maria ha sporto regolare denuncia e questo ha facilitato il compito delle forze dell’ordine.
Dunque non c’è che da elogiare i vigili urbani protagonisti di questa pregevole operazione, Mavaro Salvatore, Della Ragione Nislao, Emanato Filiberto ed Esposito Antonia coordinati dal comandante Ugo Mancino, di sicuro anche se questo tipo di servizio rientra nel tipo di attività che svolgono, non è un avvenimento quotidiano, soprattutto per chi svolge questo lavoro in un piccolo paese come Monte di Procida.
La figura del vigile urbano esce rinfrancata da questa storia il corpo ne guadagna in simpatia e in riconoscenza, soprattutto agli occhi della signora Maria, ne siamo certi.