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Acque-rello montese

Questo è l’articolo che uscirà sul gornalino delle Pro Loco del Litorale Domitio: hanno riservato una pagina anche a noi di Monte di Procida e mi hanno chiesto di scrivere qualcosa su Sagra e Luce e’ notte. Mi è sembrato giusto farvelo leggere…

ACQUE-RELLO MONTESE

Rumore di passi, l’asfalto calpestato da innumerevoli sandali, sandaletti, corse di bimbi, risate, frammenti di conversazione, voci gaie, dialetti confusi. Scende la sera sulla baia di Acquamorta, dopo una giornata intensa di lavori, monta, sistema, prendi questo, il filo, la corrente, gli stand…

E’ il frastuono della festa: del paese in festa. Si scende a piedi: piacevole passeggiata lungo la strada che porta al mare: è insolita quest’assenza di motori, l’uomo che riconquista il suo spazio naturale, ritrova l’amico, il parente, il vicino di casa, lì, nel calpestio festoso che conduce alla sorpresa: a quel mare da sempre uguale che si trasforma e si fa spettacolo.

Due le manifestazioni che per tre giorni hanno animato questo piccolo anfratto di costa mediterranea: “Luce e’ notte” (7agosto) – organizzata dalla Pro Loco e dall’agenzia Immagine – e la Sagra del Mare (8-9 agosto) – organizzata dal Comitato Vivi l’Estate – giunta ormai alla XIII edizione.

La prima serata è stata aperta dalla sfilata di moda, suggestiva nella conca antistante la spiaggia: la musica, il frusciare dei vestiti nella brezza, il mare scuro contro la banchina. E la voce familiare e immancabile di quello che è ormai il presentatore ufficiale del paese: Enzo Lucci.

Dopo la sfilata, la musica forte che accompagnava la passerella fresca e accattivante di modelle e modelli, ha cercato toni più dolci, soffusi: quelli tenui della musica classica: e si è fatta luce: si è fatta acqua. Le fontane danzanti hanno innalzato i loro spruzzi vivaci, intrecciandosi, sciogliendosi, e poi ancora, una danza nel vento, che nasceva quasi d’incanto dalle piccole dita di una ragazzina di appena sedici anni: come un sogno cui potevamo assistere tutti insieme.

Poi i colori sono scomparsi, le note pacate si sono dissolte lentamente contro la banchina ancora bagnata di spruzzi, il sogno si è assopito dolcemente nella notte, nelle voci di sorpresa, negli sguardi ammirati e attoniti…

Ed ha attraccato al porto un incredibile galeone in legno, pirata a bordo, bandiere sventolanti…
E’ iniziata così la sagra del mare, il molo grondante di folla, i cibi succulenti, sapori del mare, odore di pesce fritto nell’aria salmastra, e poi cozze, frittelle d’alghe, il rosso invitante delle angurie, gli gnocchetti fumanti sui tavoloni apparecchiati.
I pirati hanno gentilmente ospitato a bordo il gruppo dei Brhama e la musica si è fatta ballo, ha scatenato i bimbi, strappato sorrisi, ha investito la notte. Tutt’intorno gli artigiani facevano bella mostra dei loro preziosi, oggetti scoperti nel legno dalle abili mani e cesello e scalpello; un ragazzo di appena vent’anni ha esposto il suo gioellino: una chitarra elettrica, non ricordo che legno, il suono un po’ aspro ma forte.

Ed ancora una gigantesca balena di gomma ingoiava voracemente bambini urlanti che si arrampicavano coraggiosamente fino a raggiungere la sua enorme bocca di denti aguzzi e venivano scaraventati giù precipitosamente nel suo stomaco: che per fortuna era aperto…e il gioco ricominciava.
Bella festa davvero.

Lentamente, verso l’una di notte, volti un po’ assonnati hanno cominciato a risalire verso casa, storditi dalla baldoria consumata; in fondo, nel porto, il galeone si cullava ondeggiando, il pirata insonne scrutava di lontano, col suo cannocchiale, l’isola di Procida, da cui era venuto.

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